(ASI) Roma – Nella giornata di giovedì 20 ottobre si è svolta l’apertura della mostra sui 70 anni del Movimento Sociale Italiano “Nostalgia dell’avvenire” organizzata dalla Fondazione Alleanza Nazionale.
Il partito che nel secondo dopoguerra fu la “casa” della parte che aveva perso il conflitto, ebbe i natali presso lo studio di Arturo Michelini nel lontano 26 dicembre 1946, giorno di Santo Stefano. Il prossimo 26 dicembre saranno passati precisamente settant’anni da quel avvenimento, e la Fondazione AN ha ritenuto doveroso celebrare con una mostra, di materiali appartenuti a quel partito, questo importate anniversario. L’esposizione durerà fino il 10 febbraio 2017.
La storia del MSI è di quelle che assumono una veste particolare. Divise tra momenti di grande fervore ideale, a tentativi di moderazione. Il Movimento Sociale nel suo lungo percorso durato da quel 26 dicembre 1946 al 27 gennaio 1995, anno della “Svolta di Fiuggi” e della consequenziale nascita di Alleanza Nazionale, ha potuto vantare militanti dall’incrollabile credo idealistico, politici di alto spessore, e grande seguito popolare per un partito dalle percentuali sempre contenute, tanto da portare Almirante stesso ad asserire «Noi riempiamo le piazze, ma non le urne». Eppure quel partito che su di sé portava una densa eredita ideologica di quelle idee “che mossero il mondo”, aveva come seguito un bacino popolare estremamente eterogeneo. All’MSI vi si accostava tanto l’operaio con la fronte madida per la fatica, quanto l’aristocratico con gli abiti di un’accurata eleganza. Nonostante il ghetto imposto dall’allora “Arco Costituzionale”, il MSI fu il partito di tutti e per tutti.
Un partito che nella sua storia ebbe anche momenti di grande tragicità: quello che ha visto tanti, troppi, attivisti arrivare persino al martirio. Ben 21 sono i morti che la destra, generalmente intesa, ha dovuto subire nella democratica repubblica.
Ma non solo, i morti e gli eroi, i voti e i seggi parlamentari. Il Movimento Sociale è stato anche una fucina di innovative battaglie politiche. Ecologia – tanto vantata nei ultimi decenni a sinistra – ha fatto la sua comparsa nelle rivendicazioni nazionalpopolari del Fronte della Gioventù, il movimento giovanile del partito missino. Il Presidenzialismo, che oggi sembra essere sulla bocca di tutti, negli anni della Prima Repubblica fu energicamente sbandierato dalla Destra Nazionale come unica alternativa ad un’immobile partitocrazia. Il Movimento Sociale Italiano ha anticipato moltissime battaglie che la politica odierna vive. Non passatismo dunque, non nostalgia e perenne torcicollo come proferivano gli avversari, ma semmai “Nostalgia dell’avvenire”.
Sul Secolo d’Italia – storico giornale di riferimento della destra italiana e che fu anche l’organo ufficiale del MSI – vi è scritto che “La Mostra ripercorre tutta la storia del Msi: le origini e la prima segreteria Almirante, la segreteria Michelini (1954-1969), la seconda segreteria Almirante (1969-1987), le segreterie Fini e Rauti (1987-1995). Sezioni cronologiche affiancate da sezioni tematiche sui “luoghi del cuore” della destra italiana, Trieste, l’Alto Adige e Reggio Calabria, sulla riforma istituzionale e la battaglia per la Nuova Repubblica, sul sindacato, sulla cultura, le riviste e le pubblicazioni, sui giovani e le loro organizzazioni. Il titolo della mostra, “Nostalgia dell’avvenire”, riecheggia uno slogan che fu di Giorgio Almirante e che è utilizzato anche nello spot che la presenta legando i giovani di oggi e il web ai grandi comizi del leader missino.”
Senz’altro, dunque, un momento anche per ripercorrere la storia di una parte importante dell’Italia. Un momento per riflettere sul periodo delle grandi passioni e dei grandi ideali che hanno animato il passato, al cospetto del tempo coevo che è alla disperata ricerca di forti motivazioni per superare il grande scoglio del domani.
Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia
Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia