I deputati di Alternativa Libera: “Mentre crescono i disagi, aumentano le bollette e i dividendi della società mista”
(ASI) Firenze - “A quanto ci risulta sarebbe iniziato il processo nei confronti dell' ex amministratore delegato di Publiacqua, Alberto Irace, poi passato ad Acea”. E' quanto annunciano i deputati Massimo Artini e Samuele Segoni che chiedono a Publiacqua e al sindaco di Pian di Scò di informare sui motivi del rinvio a giudizio.
“La vicenda riguarderebbe il borro di Ragnaia a Pian di Scò – sottolineano i deputati – sulla quale è stata aperta un'inchiesta dopo la segnalazione da parte del comitato e di alcuni cittadini al Corpo Forestale e a seguito delle denunce pubbliche del Comitato Acqua bene Comune. Si tratta di una vicenda che abbiamo seguito in prima persona e che consideriamo emblematica in quanto nel 2014, nei pressi dello scolmatore, pur in assenza di piogge nei giorni precedenti alla ricognizione nella zona, era stato appurato un forte sversamento di liquami nel fosso, con effetti sulle acque del torrente”.
“Publiacqua all'epoca si difese puntando il dito su un evento franoso. Sulla vicenda adesso attendiamo che si esprima il tribunale di primo grado ma è grave che liquami e acque si siano riversati nel borro e non dove dovrebbero, cioè ad un sistema di depurazione”. I due deputati tornano a chiedere chiarezza e trasparenza a Publiacqua sulla gestione del servizio idrico e sullo stato del procedimento giudiziario: “Problemi e disagi continuano ad attanagliare i cittadini, che devono fare i conti con costi in bolletta in continuo aumento. Incuranti della situazione, i soci pubblici e privati della società - concludono Segoni e Artini - si assicurano dividendi sempre crescenti: per l'annualità 2015, era stata prevista una cifra di 16 milioni di euro che i sindaci hanno portato a 18,49 milioni, così come hanno incrementato il costo della tariffa del 3,5%, a partire dal 2016, a fronte di una gestione del servizio disastrosa”.