(ASI) “Le previsioni sulla produzione mondiale di olio d'oliva nella campagna olearia 2016/2017 non sono incoraggianti ed indicano una flessione per i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, Italia compresa.
Questi studi, se confermati, ripropongono come centrale il Piano olivicolo nazionale”.E’ quanto afferma il deputato 5stelle Filippo Gallinella, unico parlamentare umbro presente in commissione Agricoltura alla Camera, che il 24 settembre ha anche pubblicato con riferimento al “Piano di settore olivicolo – oleario” un intervento sul proprio profilo Facebook.
“Come M5S – precisa l’onorevole umbro - abbiamo spinto per avere un Piano olivicolo nazionale. Il settore olivicolo, infatti, non si riduce soltanto alla produzione agricola, ma è rilevante anche dal punto di vista ambientale, paesaggistico, oltre che per la specificità del prodotto alimentare ‘olio’ alla base del nostro made in Italy. Un settore che vive ormai da molti anni una crisi strutturale, come dimostra il calo produttivo registrato nel 2014, meno 52% rispetto al 2013. Nonostante le difficoltà della filiera, l’Italia continua a rappresentare, dopo la Spagna, il secondo produttore ed esportatore mondiale di olio di oliva. Non solo. L’Italia risulta anche il principale importatore di olio di oliva al mondo. Abbiamo circa un milione di ettari di olivi. Sono circa 825 mila le aziende agricole impegnate nell’olivicoltura per una dimensione media di appena 1,3 ettari per impresa. Vale a dire un panorama nazionale piccolo e frazionato, che in diverse realtà utilizza ancora impianti e sistemi di potatura obsoleti e in molti casi totale assenza di irrigazione. Tutti fattori che incidono sia sulla produttività che sulla qualità. Va poi considerato il prezzo medio di produzione dell’olio extravergine in Italia, pari nel 2015 a 5,3 euro a chilo, che risulta alto se confrontato con quello sostenuto nello stesso anno in Spagna pari a 3,56 euro. Costi diversi a parità di qualità. Colmare il divario con i nostri principali competitors è dunque prioritario. La sfida – conclude Gallinella – da vincere si gioca sul piano dell’aumento della produttività scommettendo su innovazione ed aggregazione fra imprese. Il Piano olivicolo prevede 32milioni per il settore, spalmati in vari anni. Poche risorse ma meglio di niente. Speriamo che il Ministero a breve pubblichi i bandi. L’obiettivo è recuperare il potenziale produttivo nazionale del 25% in 7-10 anni. Riportare la produzione sui livelli di 650 mila tonnellate. Evitare il fenomeno dell’abbandono, della non raccolta e abbassare i costi. Una sfida ancora aperta ma che possiamo vincere”.
Per l’intervento del Deputato Gallinella su Facebook: https://it-it.facebook.com/filippoa.gallinella.M5S/