(ASI) Reggio Calabria - "Il totale e assoluto fallimento della festa dell’unità di Reggio, organizzata malignamente in concomitanza con le festività patronali, rappresenta la corale, unanime e splendida risposta del maturo popolo reggino rispetto all’oltraggiosa arroganza del PD che, in palese crisi di credibilità a tutti i livelli, sperava di sfruttare la presenza di ignari reggini per riempire di gente la sua kermesse.
Invece, nel mentre la città, in ogni anfratto, era invasa dal popolo, l’area nella quale si svolgeva la festa del PD è stata per quattro giorni desolatamente vuota e deserta.
Il giudizio è unanime e senza appello: la patetica festa del PD è stato un flop clamoroso e senza appello che, in primis, ricade pesantemente sulla testa del fallimentare sindaco di Reggio Falcomatà: un inadeguato sindaco, ormai, unanimemente inviso, sgradito e malvisto dalla città.
E’ del tutto evidente che i vari Magorno, Romeo e Irto sono corresponsabili di questo naufragio politico e organizzativo che, mentre da un lato sottolinea la fine di un breve nefasto ciclo politico, dall’altro evidenzia la necessità di continuare nell’opera di ricostruzione del nuovo Partito Comunista Italiano, partito sempre più indispensabile ed utile per dare risposte realmente di sinistra al popolo stanco e disilluso per quanto ha drammaticamente subito in questi anni.
Ritornando alla disfatta della festa dell’unità, si deve rammentare come i tanto strombazzati dibattiti hanno provocato una vera e propria commiserazione per lo scarno numero di partecipanti che li ha caratterizzati.
Sono, inoltre, degne di nota le assenze, giustificate con futili e per nulla credibili motivi, di Minniti e Oliverio: una festa regionale disertata, finanche, dall’unico sottosegretario del PD e dal presidente della regione...
Anche il momento clou della festa rappresentato dalla presenza della ministra Maria Elena Boschi si è tramutato in un pesantissimo flop.
Infatti, a parte l’esagerato spiegamento di forze, mancavano solo i paracadutisti..., il popolo vero e i cittadini in carne ed ossa hanno fatto volentieri a meno di ascoltare il vuoto e il nulla assoluto.
Insomma, l’arroganza del PD non è passata ed è stata sonoramente bocciata dai reggini e dai calabresi e, contestualmente, ha evidenziato la totale mancanza di cuore e di militanza. Un segnale chiaro e inequivocabile che, alla faccia dell’arroganza, segnala l’imminente implosione del PD.
Il default della festa dell’unità ci convince della giustezza della nostra capacità di interpretare gli umori reali della società.
Adesso dobbiamo lavorare unitariamente per mobilitarci senza alcun risparmio nella campagna referendaria per respingere la vergognosa e sedicente riforma della Costituzione elaborata e voluta da Renzi, Boschi, Alfano e Verdini.
E’ una battaglia campale, dura e difficile, ma siamo certi che il cuore e l’intelligenza dei reggini e dei calabresi provocheranno nuovi pesantissimi dolori a Falcomatà e al PD renziano di Minniti e Oliverio". Lo dichiara con una nota stampa la Federazione reggina del PCI.