(ASI) "Il suo braccio destro rinviato a giudizio per turbativa d'asta e rivelazione del segreto d'ufficio nell'ambito dell'appalto di prenotazione delle visite sanitarie da 90 milioni di euro, il capogruppo del Pd in consiglio regionale nonché presidente della commissione bilancio e l'ex presidente della commissione cultura indagati, cosa altro deve accadere per scalfire la coscienza del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti?
Mafia Capitale è diventata Mafia Regionale ma per il Governatore tutto è normale. Si è dimenticato di quando si stacciava le vesti gridando allo scandalo per molto meno? Lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d'Italia in merito agli sviluppi dell'indagine su Mafia Capitale.
Ad oggi il presidente Zingaretti ha insabbiato una interrogazione urgente presentata dal sottoscritto in merito alle procedure di trasparenza e controlli su bandi e affidamenti diretti nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale. Dal 2004 al 2010 la Regione Lazio ha sostenuto finanziariamente le cooperative incriminate, sino a contare nel bilancio 2013 alla voce Emergenza flussi migratori dal Nord Africa due milioni di euro alla Eriches 29, cooperativa ricollegabile alla galassia della 29 Giugno di Salvatore Buzzi. Non è da sottovalutare inoltre quello che è accaduto tra il 2011 e il 2012 in Provincia di Roma, governata d'allora presidente della Provincia Nicola Zingaretti, che conp procedura negoziata senza un bando di gara, ha pagato interventi della Cooperativa 29 giugno per un totale di 408.611,12 euro. Con la nostra interrogazione puntavamo a verificare, oltre alle gare, tutti gli impegni di denaro della Regione a favore della 'cooperativa 29 giugno' e le procedure legate alle altre gare regionali e agli appalti già assegnati negli ultimi anni – anche da parte del Consiglio Regionale del Lazio e dai relativi organi come ad esempio il Garante dei detenuti.
Siamo certi che la Magistratura farà luce su tutto scavando a fondo così da escludere qualsiasi eventuale coinvolgimento di coloro che in questi anni hanno ricoperto ruoli centrali nel panorama politico, locale e nazionale, amministrativo e in aziende pubbliche partecipate e controllate. Scardinare ogni sistema malato a danno dei pubblici servizi e dei cittadini deve essere l'obiettivo principale non solo della Procura, ma anche di tutte quelle realtà estranee a corruzione e criminalità chiamate con verifiche e controlli a stabilire la verità" conclude Santori.