(ASI) – Il giorno dopo le amministrative che hanno ridisegnato la geografia politica d’Italia, il capogruppo regionale di Fdi, Marco Squarta, fa il punto della situazione in Umbria e rilancia il modello 'Perugia'.
“Sono ovviamente deluso e dispiaciuto per la sconfitta di Assisi. Si tratta di una sconfitta che deve serva da lezione per capire che il centrodestra deve restare unito, che diviso perde, e che soprattutto il modello da seguire è il modello vincente di Perugia. Serve cioè la proposizione di persone nuove, ma allo stesso tempo preparate, perché oggi è purtroppo innegabile, basta vedere la vittoria a Roma e Torino di candidati Cinque Stelle, che oggi la gente è tentata di scegliere sempre il nuovo. L’elettorato si butta sostanzialmente sul nuovo. Ciò implica che sia giusto avere un’alternanza, cioè un ricambio nei ruoli politici. Oggi è così. La gente ce lo chiede, e quindi il centrodestra, per ripartire, prenda esempio dalla sconfitta di Assisi arrivando a un centrodestra unito e soprattutto con un modello da proporre come quello di Perugia, dimostratosi vincente due anni fa. Ciò significa proporre una persona giovane, un volto nuovo, ma al tempo stesso preparato. Altrimenti il centrodestra non riuscirà a vincere in una terra difficile come l’Umbria. Del resto la validità del modello “Perugia” la si è vista con la vittoria di Amelia. In questo caso infatti veniva proposta una persona giovane e preparata”.
Riguardo ai toni trionfalistici della presidente della regione Umbria Catiuscia Marini, che sta mattina aveva dichiarato che il modello del Pd umbro e della coalizione di Assisi siano da ritenersi un “indicazione per il futuro del partito e d’Italia”, Squarta ha commentato – “Non sono assolutamente d’accordo con tali visioni. Il Pd magari è meglio che oggi pensi alle proprie divisioni interne ed estreme che hanno in consiglio regionale e che portano ad una paralisi del consiglio stesso ormai da mesi. Il Pd, e il centrosinistra, in Umbria sono messi male come hanno dimostrato le ultime elezioni amministrative. Sicuramente Assisi, con un candidato civico, ricordiamocelo che la Stefania Proietti non era un candidato iscritto al Pd, è un campanello d’allarme pesante per il centrodestra. Quest’ultimo ha però un modello vincente che è quello di Andrea Romizi, che ora andrà riproposto a tutte le altre elezioni amministrative, e anche alle prossime regionali”.
Alexandru Rares Cenusa – Agenzia Stampa Italia