(ASI) Campania - Il premier Matteo Renzi si è recato in Campania nella giornata odierna per un giro della regione. Scopo della visita istituzionale del premier la promozione del territorio campano e l'incentivazione degli investimenti da altre regioni italiane e dall'estero.
Tra le varie tappe del tour campana, il premier si è recato in visita presso gli stabilimenti della Coca Cola siti a Marcianise, provincia di Caserta. Per il premier Renzi sussistono pochi dubbi. -"La politica campana, ed italiana, hanno il dovere di assicurarsi che il territorio campano torni a respirare. Per farlo bisogna lavorare affinché le imprese vengano ad investire qui credendo nel futuro". Dagli stabilimenti della Gerta Spa, azienda leader in Europa, e nel mondo nel settore dei trasformatori elettrici, il premier ha rafforzato il concetto affermando che la nazione si "trova ad un bivio tra la necessità d'innovazione per favorire gli investimenti creando nuovi posti di lavoro, oppure non starà dalla parte dei vincenti". Il premier, prima della visita agli stabilimenti di Marcianise si era recato in visita gli impianti di stoccaggio delle cosiddette "ecoballe" di Taverna del Re nella zona di Giuliano (Napoli). Durante la visita il premier ha ufficialmente impegnato se stesso ed il governo per la risoluzione del problema rifiuti della Campania. "Abbiamo visto un impianto grande come 200 campi da calcio. Abbiamo visto le gru in azione per spostare le eco balle. Manteniamo l'impegno di liberare il territorio da queste schifezze". Il presidente del consiglio ha dunque annunciato che entro tre anni il territorio della Campania sarà liberato dalla presenza di ecoballe annunciando su Twitter "Via le ecoballe dalla Campania. Via la Camorra dalla gestione dei rifiuti". Per il premier "Bisgona investire in sostenibilità. La politica deve impegnarsi affinché il territorio campano, che è stato "spiagato" ma non piegato, torni a respirare".
La visita del premier Renzi è seguita ad mese esatto dalle inchieste che hanno travolto il suo partito in Campania. All'inizio del mese di maggio 2016 era infatti stato aperto un procedimento in cui era stato coinvolto l'allora presidente del Pd campano, Stefano Graziano, che in un sms ad Alessandro Graziano, noto imprenditore legato al clan camorrista dei Casalesi, chiedeva di votare, e far votare, Pd. Assieme a Zagaria era stato indagato anche l'ex sindaco di Santa Maria di Capua Vetere, Biagio di Muro, poi finito in carcere. Mentre solo pochi giorni fa due esponenti del Pd napoletano, Anna Uleto e Rosaria Giugliano, sono finite sotto accusa per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale sorprese dalle forze dell'ordine in pieno periodo di silenzio elettorale. In tutti casi citati gli esponenti del Pd sono finiti sotto inchiesta per voto di scambio mentre per l'ex presidente del Pd campano si era prefigurato anche il reato di concorso esterno in associazione camorristica.
Alexandru Rares Cenusa - Agenzia Stampa Italia