(ASI) Trento – Abbiamo intervistato l'On. Claudio Civettini, sessantuno anni, già dirigente d'azienda, Consigliere Provinciale della Provincia di Trento e della Regione Trentino A.A., appartenente al gruppo della lista Civica Trentina.
Civettini, è un amministratore di lungo corso che dopo un passato da Consigliere Comunale per tre legislature nelle fila di Alleanza Nazionale a Rovereto (sua città natale), nel 2004, passando da An alla Lega Nord, è stato eletto nel Consiglio Comunale di Mori (dove risiede attualmente), ricomprendo anche l'Incarico di Presidente del Consiglio Comunale.
Nel 2008, con la Lega viene eletto nella XIV legislatura del Consiglio Provinciale e Regionale, riconfermandosi anche nel 2013.
Nella sua attività politica ha sempre dimostrato di essere vicino alle esigenze dei cittadini e del territorio con una grande passione per il sociale.
Noi lo abbiamo intervistato per una problematica che sta trattando personalmente, raccogliendo le richieste di un cittadino di Revò (Tn) ossia quella dei pescatori della Val di Non.
Cosa è accaduto tra le istituzioni e i pescatori?
“Sono accaduti dei fatti strani dovuti all'utilizzo del Lago di Santa Giustina nella Val di Non da parte di alcuni pescatori. Sostanzialmente è emerso che si stavano facendo verifiche e studi sui pesci senza avvisare su quelli che erano i reali intenti e da lì è nata una controversia che ha riguardato in particolar modo un signore di Revò, il quale in modo coerente e corretto ha voluto approfondire e da lì si è scoperto che i regolamenti non sarebbero in linea con la trasparenza dell'appartenenza sia alla società dei pescatori che al contesto generale. Credo che a fronte di ciò sarebbe corretto mettere tutti nella condizione di essere a conoscenza dei regolamenti sia da parte di chi controlla che da parte di chi è controllato”.
Cosa c'è stato in particolare, un divieto di pesca o altro?
“C'è stata l'inibizione nei confronti di una persona di andare a pescare, di utilizzare la licenza pur essendo regolarmente iscritto. E allora siccome lì si è giocato un po' sulla figura di iscritto all'associazione o socio dell'associazione che non è ben chiaro, su questo stiamo approfondendo nella logica della trasparenza, perché non si vuol demonizzare nessuno, ma bisogna mettere tutti nella condizione di essere paritariamente a conoscenza di quello che succede nei nostri territori”.
Quindi non basta la singola licenza per andare a pescare?
“Non basterebbe la singola licenza di pesca, ma servirebbero dei permessi di un certo tipo che poi sapete bene che vi sono anche permessi turistici. Tra un iscritto presente tutto l'anno e un fruitore di un permesso temporaneo di pesca ci sarebbe una certa differenza. Su questo crediamo sia giusto approfondire in modo serio per avere e dare a tutti la massima chiarezza”.
Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia