(ASI) Roma - «Apprendiamo con stupore che il ministro della Difesa non ha poteri. Ad esempio, il ministero imputato nei processi sull'uranio impoverito, quello stesso ministero quasi sempre condannato, non può decidere di non ricorrere in appello perchè l'ultima parola spetta all'avvocatura dello Stato. Incredibile. Ce lo ha detto il ministro Pinotti in Commissione d'inchiesta sull'uranio e stentiamo a credere alle nostre orecchie», denunciano i deputati del M5S in Commissione Giuia Grillo e Gianluca Rizzo.
«Non solo, ma la Pinotti in un primo momento ha assicurato che la vicenda Vacca deve concludersi qui, quindi lo Stato non deve appellarsi contro la sentenza di condanna arrivata in appello, poi fa marcia indietro dicendo che il suo è solo un parere consultivo ma sarà l'avvocatura dello Stato a decidere».
«Sarebbe stato importante ascoltare un mea culpa da parte di un ministro che in tv è andata a dire che la vicenda uranio non è un problema. Secondo lei non può fare mea culpa per avvenimenti che non la vedevano ministro. Ebbene, le ricordiamo il mea culpa di Obama per le bombe atomiche a Hiroshima e Nagasaki. Quindi il suo ragionamento non sta in piedi. Poi in audizione usa parole di circostanza e di commozione. Basta lacrime di coccodrillo. Agisca. Lei è il ministro, non può nascondersi dietro tecnicismi e pareri consultivi!».