(ASI) "In tabelle Inail già nel 2008 si parla di uranio impoverito. E noi ancora a chiederci se ci sono stati rischi?" Roma, 26 maggio 2016 - La vicenda processuale di Salvatore Vacca deve concludersi qui, ha affermato il ministro Pinotti in audizione presso la Commissione uranio impoverito. Insomma, lo Stato non si appellerà contro la recente e storica sentenza di appello che condanna il ministero della Difesa a risarcire per la morte del giovane soldato deceduto nel 1999. «Un punto di partenza ma non ci basta assolutamente – ha controbattuto la portavoce del M5S in Commissione Giulia Grillo – e non ci basta perché il ministero si appella continuamente verso tutte le sentenze. Ora chiediamo con forza che lo stesso atteggiamento il ministro lo imponga per tutte le altre sentenze. Ministro – ha detto la Grillo rivolgendosi al ministro – lei può farlo e le chiediamo una parola definitiva su questo». «Non ci sentiamo di condividere la relazione del ministro – ha detto la portavoce del M5S intervenendo in audizione – Siamo alla quarta commissione d’inchiesta sull’uranio e il ministro è ancora dubbioso sul nesso di causalità. Ha addirittura avallato l’audizione del generale Graziano che ha voluto rassicurare che è tutto sotto controllo. Ma cosa? Ebbene nelle tabelle professionali dell’Inail aggiornate con decreto 9 aprile 2008 a pagina 39 si parla dei rischi professionali non radiologici relativi all'esposizione a uranio e noi stiamo ancora a chiederci se ci sono stati i rischi o no anche in ambiente militare?». Non solo. Il ministro ha detto che nei poligoni italiani non è mai stato utilizzato uranio impoverito: «Ma nelle audizioni che in questi mesi si sono susseguite abbiamo ascoltato pareri professionali che dicono tutt’altro». «Abbiamo poi chiesto che tutti i dispositivi di protezione individuale vengano forniti ai militari che stanno per partire e che vengano rispettati i protocolli di vaccinazione», hanno sottolineato i membri M5S in Commissione d'inchiesta, «Ci aspettavamo un mea culpa che non è arrivato - ha incalzato il deputato Gianluca Rizzo, M5S - Troppe le omissioni e i non so. È necessario un mea culpa per più di 300 morti e migliaia di ammalati».