(ASI) Roma,- «La sera in cui grazie alla nostra levata di scudi facemmo bloccare l'emendamento pro Tempa Rossa, accadde anche un altro episodio»: a raccontarlo sono i deputati M5S Massimo De Rosa, all'epoca vicepresidente della Commissione Ambiente e Mirella Liuzzi, lucana, la prima che lesse l'emendamento che rendeva strategiche le infrastrutture energetiche.
Infatti durante la pausa dei lavori in Commissione Ambiente, in Commissione piombò Claudio De Vincenti, il potentissimo viceministro oggi sottosegretario alla presidenza del Consiglio. De Vincenti provò a far passare l’emendamento ma fu inutile. Realacci dovette renderlo inammissibile.
«In quelle ore ci accorgemmo - dicono i due portavoce - che c'erano persone estranee e non autorizzate e le facemmo allontanare, come si evince dal resoconto stenografico riportato sul sito della Camera. Uno era il capo dell'ufficio legislativo del ministro Boschi, Cristiano Ceresani». La sua presenza non era autorizzata, tanto che fu fatto allontanare dalla presidenza della Commissione.
E non finisce qui: «L’emendamento Tempa Rossa di cui si parla in queste ore ebloccato per la prima volta durante la discussione dello Sblocca Italia dal M5S la notte del 17 ottobre, non fu l’unico presentato dal governo e che avrebbe agevolato la famiglia Guidi. Sempre nello Sblocca Italia l’emendamento 4bis intendeva favorire i rapporti contrattuali con i privati per le società di ingegneria. E chi è titolare di una società di ingegneria (società di capitali)? Sempre il compagno del ministro Guidi»: lo sottolinea Davide Crippa, deputato M5S in Commissione Attività produttive.
«Anche il quel caso l’emendamento fu dichiaratoinammissibile. Il compagno della Guidi ha una società di ingegneria (società di capitali) e avrebbe tutto l’interesse economico ad estendere la loro operatività ai rapporti tra privati non prevedendo alcun controllo sul loro operato».
La Ministra però non si è arresa e lo ha reinserito del ddlconcorrenza in fase di seconda lettura al Senato, proprio in questo periodo.
E ancora, sempre in tema di "Guidi-dinasty": «Meno di un mese fa - continua Crippa - il Sole 24 ore riportava la notizia che l’Autorità per Energia Elettrica e il Gas aveva dato il via libera alle caratteristiche tecniche dei nuovi contatori elettrici. Ebbene: mercoledì scorso la Commissione attività produttive alla Camera ha espresso parere sullo schema di recepimento di una direttiva europea che introduce nuove regole sui contatori. La norma parla di regole sulla immissione nel mercato e in alcuni aspetti sottolinea come la documentazione tecnica di supporto alla certificazione CE debba essere conservata per 10 anni. Fa sorridere come nella norma che prevede i controlli sugli strumenti di misura la prima verifica scatti a 15 anni dall’avvenuta installazione. Si arriva al paradosso di come un nuovo contatore possa essere installato al nono anno e controllato dopo 15, ovvero al 2040. Il Ministro - continua Crippa - nello schema di decreto ha inserito limiti alle sanzioni previste dalla direttiva europee in base al fatturato aziendale, insomma un ipotetico sconto alle aziende di famiglia, dato che la Ducati Energia di proprietà di Guidalberto Guido, cioè del padre dell’ex ministra, immette sul mercato contatori di misura».
Lo dichiara l'Area Comunicazione M5S Camera dei deputati