Comitato Nazionale "Un'Altra Giustizia”. Avv. Biscotti: “Tutela della vittima e diritto alla sicurezza: cambieremo la costituzione”

ValteBiscotti1 (ASI) Esclusiva A.S.I. intervista al noto Avvocato penalista Valter Biscotti sulla costituzione del Comitato Nazionale “Un'Altra Giustizia”.

-Avvocato Biscotti, come e perché nasce il Comitato Nazionale “Un'Altra Giustizia”?  A chi si rivolge e chi vi si può rivolgere? Quale obbiettivo vuole ottenere?

-Noi, insieme ad un gruppo di giovani avvocati sparsi per tutta Italia, ci siamo riuniti la scorsa settimana a Roma e abbiamo dato al Comitato Nazionale “Un'altra Giustizia”. I propositi sono ambiziosi. Sono ambiziosi perché abbiamo deciso di intraprendere una battaglia che ha un importante valore di carattere nazionale, soprattutto perché riguarda quella maggioranza, un po’ sofferente, del paese. Abbiamo deciso di intraprendere una battaglia tecnico – giuridica per far introdurre nella costituzione la tutela della vittima del reato e il principio della sicurezza. Si tratta di una cosa apparentemente semplice ma di valenza rivoluzionaria. Voi pensate che nella nostra costituzione è giustamente prevista la figura del giudice, la figura del pubblico ministero, le garanzie dell’imputato; ma incredibilmente, non c’è neanche una parola sulla vittima del reato. La costituzione risale al ’48 quindi la realtà normativa deve in qualche modo adeguarsi a quella che è la realtà sociale dei vari periodi storici. Per questo noi riteniamo che oggi la sensibilità sociale porta a riconoscere come uno dei primi principi fondanti la tutela della vittima del reato che deve essere introdotto nella costituzione e pertanto anche il diritto alla sicurezza. Sulla base di questi due piccoli cambiamenti che a mio giudizio ritengo di portata rivoluzionaria, poi discende tutta una serie di nuove normative per arrivare a delle disposizioni che possono consentire: la pena certa, una corretta valutazione sulla legittima difesa. Quest’ultima necessita di assoluti cambiamenti poiché è inconcepibile che ad esempio il rapinatore che viene colpito da chi si difende nella propria abitazione, si arriva al paradosso che il proprietario che ha colpito il rapinatore per difendersi si vede pignorare la casa per ottenere il risarcimento del danno da parte della famiglia del rapinatore. Tutto questo vuol dire che il sistema non funziona più. Quindi dare forza nella costituzione alla vittima del reato e al diritto alla sicurezza, ha una ricaduta sull’interpretazione di queste norme che noi comunque proponiamo di cambiare. Con delle piccole e accorte modifiche su alcune norme noi siamo convinti che si possa ottenere quella che è una pena certa. Noi sappiamo dall’esperienza comune che ad esempio, un rapinatore straniero viene in Italia a rapinare ville perché sa benissimo che se fa una cosa del genere nel suo paese rischia 10 o 15 anni di carcere. In Italia invece c’è un certo permissivismo. Per quanto riguarda le garanzie dell’imputato, che sono sacre, qui possono rischiare di incorrere in qualche mese di custodia cautelare, processi penali che durano tantissimo, e quindi sono di fatto liberi di agire e di delinquere di nuovo. Questo non deve più accadere. Quindi il diritto alla sicurezza e la tutela della vittima del reato diventano quella che è la nostra battaglia per modificare la costituzione. Mi rendo conto che è un disegno ambizioso. Però ecco io dico che noi siamo affamati di giustizia e siamo cosi folli da credere di poter cambiare la costituzione. Noi ce la faremo. Insieme a me ci sono tantissimi giovani avvocati come Mimmo Lardiello, Luca Volpe, Giuseppina Caterino, Lorena Polidori, Agostino Mazzeo, e ce ne sono tanti che si sono impegnati in questa battaglia. Stiamo raccogliendo molto consenso e è anche il modo di raccontare in maniera diversa, il disagio che tanti cittadini stanno soffrendo. Perché è vero che parlare alla pancia del paese lascia sempre una sensazione urlata e forte, però se aggiungiamo sommessamente un contributo di carattere tecnico, quest’azione “politica” troverà la sua soddisfazione. Si tratta di una battaglia semplice ma noi siamo convinti che ce la faremo.

-Come si può realizzare quest’obbiettivo? Oltre alla costituzione del comitato, le mosse successive quali saranno?

- Le mosse successive contemplano che questo disegno di legge sarà offerto ai parlamentari di riferimento per proporre un disegno di legge costituzionale, e a seguire, i disegni di legge che modificano alcune norme del codice penale che consentano un processo veloce e una pena certa. Noi ci siamo concentrati sui reati che sono soprattutto il furto in abitazione, la rapina e la violazione di domicilio che sono tre reati che oggi “piacciono” ma che creano un fortissimo allarme sociale. Quindi concentrandosi su alcune modifiche a questi tre reati noi siamo convinti che con il nostro disegno di legge si possa arrivare a che il rapinatore, o chi delinque in questi tipi di reati, si possa arrivare a sanzioni certamente più severe, ma anche la possibilità di avere una pena certa per questi tipi di reato. Così come la legittima difesa deve essere cambiata, e io trovo francamente scandaloso che recentemente, in questi ultimi due giorni, mentre si apriva il dibattito per modificare l’articolo sulla legittima difesa, il Partito Democratico, cioè la maggioranza di governo, ha trovato il modo di rinviare la discussione. Ecco questo va contro certamente agli interessi di quella che è oggi la maggioranza sofferente di questo paese.

 

Ettore Bertolini e Alexandru Rares Cenusa – Agenzia Stampa Italia

 

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