Breve intervista esclusiva al segretario del Pd Umbro durante la manifestazione “Svegliati Italia” a Perugia
(ASI) Perugia – Intervista esclusiva del segretario regionale del Partito Democratico Giacomo Leonelli sui temi della manifestazione per i diritti civili svoltasi a Perugia sabato 23 gennaio.
-Perché oggi lei ha voluto esserci a questa manifestazione?
Perché è un tema vero. Una cultura latente di questo paese vorrebbe farlo passare come un tema che non c’è. Questa è la teoria del “benaltrismo”. Cioè del “i problemi sono ben altri”, ma se ragionassimo così anche la disoccupazione riguarda solo il 12% degli italiani e quindi il restante 88% non se ne dovrebbe occupare di questo problema. Invece è un tema vero in cui l’Italia è troppo indietro. Un tema che necessita di essere affrontato per rendere questo paese più giusto e più equo per poter essere al pari degli altri partner europei. Credo che su questo il Partito Democratico, che oggi è forza di governo in regione e a livello nazionale, ben faccia ad essere presente in queste piazze. La mia segreteria regionale dell’Umbria è una di quelle che ha aderito a queste manifestazioni e credo che sia una cosa positiva. Il fatto che il partito democratico a livello nazionale, oggi, per bocca del suo segretario, nonché premier, ha dichiarato la non rinviabilità della riforma, o meglio, della necessità di affrontare il tema dei diritti e delle unioni civili, penso che sia un segnale importante. Quindi si fa bene a stare in piazza.
Parlando del partito a livello nazionale; ci sono state alcune resistenze al suo interno e c’è chi vorrebbe una modifica alla Cirinnà. Lei che ne pensa?
Tutto è perfettibile, tutto è migliorabile. La Cirinnà non è un testo sacro. Quindi se dovesse esserci un confronto per migliorarla ben venga. Senza entrare troppo nel dettaglio, è giusto che i parlamentari si confrontino. Ma questo confronto non deve essere utilizzato per non far nulla, cioè per buttare la palla in calcio d’angolo. Ma non credo che sia questo il caso. Il nostro segretario, in genere, quando prende un impegno lo porta avanti.
Oggi la piazza ha rimarcato a gran voce l’assenza di alcuni rappresentati delle istituzioni e della politica. Qual è la sua opinione al riguardo?
Penso che quando c’è una manifestazione per modernizzare il paese; per renderlo più giusto e più equo e per portarlo semplicemente al passo degli altri paesi europei, le istituzioni dovevano starci. Poi se si hanno sensibilità diverse, o se si pensa che l’Italia possa rimanere così com’è, indietro rispetto a tutti gli altri paesi europei, è legittimo. Chiaramente è una posizione che io non condivido.
Che ci dice invece riguardo alla tanto discussa “Stepchild Adoption”?
Io credo che in questo caso ci sia bisogno di chiarimenti. Nella misura in cui esiste in altri paesi, consente l’estensione dei diritti a chi oggi non ne ha. Però anche qui, ripeto, ci sarà un confronto, e credo, anzi spero, che il parlamento possa mettere in campo una proposta importante e al tempo stesso moderna. Che sia in grado di dare risposte anche a questa tipologia di problematiche, cioè quella di poter avere dei genitori che si accompagnino ad una persona dello stesso sesso. Oggi ci sono degli elementi di iniquità, è inutile nascondercelo. Vediamo come possono essere affrontate.
Alexandru Rares Cenusa – Agenzia Stampa Italia