Umbria. Caso Eskigel. Ciprini(M5S): “la regione assuma concrete misure contro le assurde condizioni lavorative dei dipendenti”

(ASI) Perugia -  Non si placano le polemiche abbattutesi in questi giorni sul gruppo Eskigel di Terni in merito alle sorti dei numerosi lavoratori che rischiano il posto. Nel 2012, la storica azienda umbra che opera nella produzione di gelati industriali, è stata assorbita dalla multinazionale R&R Ice Cream.

L'operazione, a detta dei dirigenti, “avrebbe contribuito in maniera significativa all'occupazione locale tanto che, prima della fusione, impiegava circa 600 dipendenti, di cui 400 stagionali”. Attualmente, invece, la multinazionale anglosassone assumerebbe parte degli stagionali attraverso una società cooperativa esterna diretta da un ex sindacalista ed ex sindaco PD: i lavoratori, per le stesse mansioni, percepiranno mensilmente dai 300 ai 500 euro in meno e avranno un cospicuo abbassamento dell'indennità notturna, con forti ripercussioni sul bilancio di molte famiglie. “Il direttore risorse umane di Eskigel, all'inizio di quest’anno, dichiarava alla stampa che intendeva richiamare tutti i lavoratori lasciando inalterati gli aspetti retributivi e contributivi – lo afferma la deputata M5S Tiziana Ciprini –. Peccato che solo pochi giorni dopo, questi smentiva sé stesso, sostenendo che lo stabilimento di Terni avrebbe una grande qualità, ovvero quella della flessibilità, calpestando così i diritti dei numerosi dipendenti. Non sono stati mantenuti gli impegni presi pubblicamente e la multinazionale sta portando avanti un'inammissibile operazione di schiavismo legalizzato, di fronte alla quale la politica non può rimanere silente. Per questi motivi ho già presentato un'interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro e altrettanto hanno fatto i nostri portavoce, Carbonari e Liberati, alla Giunta Regionale per chiedere un intervento attivo del Governo affinché convochi un tavolo di confronto che porti ad un ripensamento delle scelte aziendali e così da evitare la prospettata 'esternalizzazione" ai danni dei numerosi dipendenti che da tempo lavorano in Eskigel con il rischio di gravi ricadute sul contesto economico locale e sulle famiglie.".

Vi riportiamo l'interrogazione dell'Onorevole Ciprini del M5S

 

Interrogazione a risposta in Commissione

Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali

Per sapere, premesso che

-        L'azienda Eskigel con sede in Terni, ora appartenente al gruppo R&R Ice Cream e attiva nella produzione di gelati industriali, occupa circa 600 dipendenti di cui 400 con contratti stagionali;

-        Al momento della acquisizione della Eskigel da parte della multinazionale R&R Ice Cream, l’azienda con una nota si affrettò ad affermare che “La possibilità di operare con un gruppo di livello europeo consentirà da un lato di acquisire maggiori tecnologie e dall’altro di programmare un’ulteriore crescita industriale, proseguendo in tal modo la linea di sviluppo che ha permesso alla società ternana di occupare una posizione di rilievo a livello nazionale nel proprio settore, contribuendo anche in maniera significativa all’occupazione locale, soprattutto quella femminile”;

-        L’azienda recentemente ha espresso l’intenzione di voler procedere al reclutamento di circa 400 addetti stagionali attraverso un’agenzia interinale, manovra che di fatto azzererebbe i diritti maturati dagli stagionali storici dell’azienda alimentare con il rischio di gravi ricadute sul contesto economico locale dell’intera zona interessata;

-        La decisione -che è stata assunta unilateralmente dall’azienda e senza alcuna informativa ai lavoratori- ha destato non poco allarme tra i dipendenti stagionali che finora hanno goduto di una certa continuità lavorativa, pur trattandosi di contratti di tipo stagionale;

-        La decisione ha lasciato sconcertati anche le organizzazioni sindacali secondo le quali: “I 600 addetti in organico sono infatti perlopiù stagionali, ma in virtù del contratto nazionale hanno progressivamente acquisito il diritto di precedenza e quindi una sorta di condizione di stabilità occupazionale, seppur valida solo per alcuni mesi dell’anno” (www.umbria24.it del 23.12.2015);

-        Effettivamente appare poco comprensibile la scelta dell’azienda la cui decisione appare, a parere dell’interrogante, contraddittoria e un tentativo di aggirare le aspettative e i diritti maturati da ben 400 dipendenti stagionali qualificati e con esperienza solida, la maggior parte donne, che finora hanno potuto contare su una fonte di reddito per sé e la propria famiglia;

-        Il timore, a parere dell’interrogante, è che l’esternalizzazione della manodopera possa passare attraverso il ricorso ad forma di affidamento del servizio ad una società cooperativa con l’effetto di indebolire il trattamento normativo e retributivo dei dipendenti;

-        Se il Ministro intenda intervenire e attivare urgentemente un tavolo di confronto -coinvolgendo anche le istituzione locali e regionali- al fine di individuare la soluzione più adeguata che porti ad un ripensamento delle scelte aziendali della Eskigel e così scongiurare la prospettata “esternalizzazione” ai danni dei tanti lavoratori e famiglie, che salvaguardi i diritti e le aspettative maturati e favorendo la continuità dell’impiego dei lavoratori e lavoratrici stagionali che dal lavoro in Eskigel fino ad ora dipendono per il loro reddito;

-        Quali iniziative, anche di tipo normativo, intenda intraprendere a tutela dei dipendenti e delle corrette relazioni sindacali per sanzionare l’uso improprio di esternalizzazioni.

Ciprini, Tripiedi, Lombardi, Chimienti, Cominardi, Dall’Osso

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