Appena cinque giorni fa, il ministro degli Esteri Frattini, in una audizione presso le Commissioni affari esteri di Senato e Camera sosteneva:”La guerra non si può fare: l’azione militare la comunità internazionale non la deve, a mio avviso, non la vuole e non la può fare”. Sempre Frattini in una nota diceva che il nostro paese non avrebbe partecipato ad una “coalition of willings”, dove vista la situazione “l’Europa si è divisa, il G8 è diviso, la Nato si è divisa”. Parole di Frattini.
Invece tutti abbiamo visto in questi giorni come i fatti siano precipitati in modo vertiginoso. Oggi invece, proprio da questi fatti, leggiamo il responsabile degli affari Esteri che l’Italia è coinvolta insieme agli altri paesi alleati nella missione in Libia e che “non può essere seconda a nessuno nell’impegno per far rispettare i diritti umani”.
L’altro ministro finito sulla graticola La Russa in una nota pronunciava queste parole:” Le nostre basi sono a disposizione. I nostri aerei sono pronti in quindici minuti”. Parole queste che inducono a pensare ci siamo ma per ora restiamo a guardare, vediamo i prossimi sviluppi della situazione.
Parole quelle di La Russa che non sono passate inosservate dal leader della Lega Umberto Bossi che ha detto:”Non c’è entusiasmo, c’è preoccupazione. Abbiamo cercato di seguire in questa vicenda un atteggiamento di massima prudenza e moderazione perché sappiamo di essere i più vicini ed i più esposti”.
Davide Caluppi- Agenzia Stampa Italia