(ASI) Roma - "Ieri il Consiglio dei ministri ha dato il suo via libera a un nuovo intervento militare dell'Ue in Libia, come se non ci fossero bastate le conseguenze della guerra scellerata lanciata nel 2011 col supporto della Nato. La nuova missione europea anti-scafisti - come la chiamano - non sortirà alcun effetto positivo alla riduzione del fenomeno migratorio, al contrario, finirà per trasformare l'Italia nel primo bersaglio dei jihadisti che oggi proliferano in larga parte nella regione nordafricana ed è per questo scandaloso che l'esecutivo abbia assunto una tale decisione in modo unilaterale senza interpellare dapprima il Parlamento". Lo dichiarano i deputati M5S delle Commissioni Esteri e Difesa, secondo i quali "è inoltre francamente incomprensibile il motivo per cui i Ventotto Stati membri durante l'ultimo Consiglio europeo abbiano liquidato in un solo colpo l'introduzione delle quote declinandole alla discrezione dei singoli governi, glissando, peraltro, sull'ipotesi di una revisione di Dublino III - vero nodo dell'emergenza migratoria -, ma si siano poi rivelati uniti nell'approvare una missione che ha tutto il sapore di un nuovo intervento armato e che sicuramente avrà un costo economico importante per ogni singolo Paese. Si tratta di un atteggiamento del tutto ambiguo e che non lascia ben sperare, cionostante Matteo Renzi è però riuscito a chinare nuovamente la testa, con il ministro Pinotti in preda all'euforia per una guerra - concludono i 5 Stelle - che lei per prima auspica da tempi non sospetti".
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