(ASI) Roma - "Un delirio senza fine, quello al quale assistiamo da qualche giorno, da parte degli abitanti del campo rom de la Monachina", dichiara Cinzia Pellegrino, Referente per l'Area Tutela Vittime della Violenza di Roma Capitale.
"La famiglia dei 3 rom dimostra di non avere rispetto per i morti, nessun rimorso per quanto compiuto dai delinquenti alla guida della macchina che ha falciato la vita di Corazon Pérez Abordo, e parla ed agisce con il solo intento di confondere le acque e nascondere il vero autore del reato in una ricostruzione sulle quale ancora incombono molte ombre. Vergognose le dichiarazioni della sorella dei due inquisiti, che con nonchalance, lancia un appello in tv per rincuorarli del fatto che, essendo minorenni, presto usciranno di galera e al massimo staranno dentro un anno".
"Ancora più vergognoso", continua la Pellegrino "è che le parole della signora possano corrispondere a verità purtroppo, come molti fatti di cronaca ci hanno insegnato. Da Marco Ametovic che provoca da ubriaco la morte di 4 persone e poi dai domiciliari tenta di lanciarsi verso la carriera di modello, a Daniel Serban, libero dopo un anno di pena, sebbene abbia ucciso una persona senza prestare soccorso dopo averla investita con un auto rubata".
"Siamo molto amareggiati e sconfortati. Condividiamo la rabbia della gente che si sente impotente davanti a questi episodi e non tutelata nei propri diritti. Temiamo che ancora una volta, le vittime come Corazon e la sua famiglia, rimangano doppiamente Vittime, a causa del troppo arbitrio con cui la Giustizia italiana si dimostra permissiva e garantista, ledendo di fatto i diritti fondamentali dei cittadini italiani.".
Redazione Agenzia Stampa Italia