(ASI)Dopo due anni di commissariamento il comune di Reggio Calabria, lo scorso 16 ottobre è tornato al voto decretando la vittoria del centrosinistra e l'elezioni del sindaco Giuseppe Falcomatà.
Il 18 novembre, il primo cittadino ha nominato la giunta comunale, indicando le deleghe affidate agli assessori preposti ai diversi settori. Le politiche del welfare, servizi sociali e politiche comunitarie, sono state affidate a Giuseppe Marino. L'assessore comunale, dopo poco più di due mesi di attività, ha tracciato il quadro della situazione riscontrata e le linee di indirizzo che saranno seguite per riorganizzare il settore, implementando la qualità e l'efficienza dei servizi.
Dopo un periodo di verifiche e controlli, quali sono le necessità e difficoltà ha riscontrato?
"Innanzitutto mi preme precisare che ho ricevuto dal sindaco diverse deleghe. Quelle più importanti sono la delega al welfare, il sistema dei servizi sociali e quella alle politiche comunitarie. L'attribuzione di queste deleghe è stata frutto di una scelta politica precisa dell'amministrazione comunale. Attraverso le politiche comunitarie e altre importanti fonti di finanziamento, mi riferisco al PON metro ed al POR asse città e a tutte una serie di strumenti finanziari che programmeremo per un nuovo sistema di welfare cittadino. L'idea di abbinare le politiche comunitarie al welfare, è una scelta precisa di attenzione nei confronti degli ultimi, dei bisognosi. Nel corso della precedente guida dell' amministrazione comunale, ho avuto modo di valutare alcune situazioni di estrema difficoltà in cui versava il terzo settore. Mi riferisco soprattutto, alla drammatica vicenda delle cooperative sociali che non venivamo pagate da 24 mesi. La nostra intenzione, invece, è che il sistema del welfare cittadino sia un insieme di servizi legati a fonti di finanziamento, con una programmazione precisa e concreta che parta dai bisogni effettivi del territorio. Dopo aver ricevuto la nomina lo scorso 18 novembre, ho immediatamente chiesto al dirigente dei servizi sociali, una relazione dettagliata sulla situazione complessiva. Abbiamo riscontrato che venivano garantiti solo i servizi minimi, che riguardavano i minori, gli anziani , i disabili, e in alcuni casi i cittadini migranti. Quindi, l'assistenza domiciliare, i centri diurni, l'assistenza nelle scuole per i bambini disabili. Il bilancio sociale si attesta intorno ai 4 milioni e mezzo l'anno, in gran parte sono frutto di trasferimenti di risorse regionali e di statali. Quindi si è attinto poco o per nulla ai fondi comunitari e al bilancio interno del comune che comunque versa in una situazione di difficoltà economica".
Quali le soluzioni individuate ed i progetti avviati?
"La nostra volontà è di avviare in concertazione costante con il mondo del terzo settore, con il mondo del volontariato una nuova fase di programmazione. Dopo 30 giorni dall'insediamento ho convocato gli stati generali del sociale cittadino a Palazzo San Giorgio, sede del comune, e nel corso dell'incontro ho sottolineato un messaggio chiaro di dialogo e di sostegno al sistema sociale cittadino per riorganizzare in maniera sistemica tutti i servizi sociali. Abbiamo stabilito di incontrarci periodicamente con gli enti del terzo settore per esaminare l'avanzamento dei pagamenti e su questo, come amministrazione, ci siamo assunti un impegno ben preciso di pagare a 60 giorni, dirigendo le risorse che sono vincolate per i servizi convenzionati con il comune, verso i pagamenti che devono essere immediatamente effettuati. Diverso il caso dei servizi che sono accreditati con la regione, l'ente ha un ritardo di 24 mesi, i servizi stanno soffrendo, e stiamo aspettando i trasferimenti delle risorse dall'ente".
Assessore Marino, tra gli obiettivi che lei ha indicato nel suo programma, c'è l'assoluta eliminazione degli sprechi e delle inefficienze. Come state operando in questa direzione?
"Attraverso l'ufficio controllo abbiamo intensificato la verifica sui vari servizi che sono in convenzione con il comune. Abbiamo accelerato le procedure per l'utilizzo dei fondi PAC ( Piano di azione e coesione).Siamo tra i pochi comuni che abbiamo impegnato questi fondi sia per quanto riguarda le misure relative agli anziani, sia per quanto concerne le misure previste per la prima infanzia. Abbiamo pubblicato il bando pubblico per la gestione dell'asilo nido comunale, una procedura aperta ed in fase di completamento presso la Stazione Unica Appaltante. Altre due strutture per gli asili nido, gebbione e archi, necessitano di interventi di ristrutturazione ,perché versano in stato di abbandono. Tramite i fondi PAC avremo a disposizione le risorse necessarie per ristrutturare anche questi asili ed contiamo entro 12 mesi di avviare i bandi per l'assegnazione della gestione delle strutture. I PAC saranno impiegati anche per gli anziani. Stiamo lavorando per rendere efficiente l'assistenza domiciliare agli anziani che sarà fornita in rete con l'Asp, nell'ottica di una integrazione tra servizi sociali e servizi sanitari. Costituiremo dei PUA, punti unici di accesso che saranno dei luoghi fisici, con un front office dove i cittadini potranno recarsi per chiedere informazioni sui servizi e avere un continuo contatto con l'amministrazione. Abbiamo, inoltre, avviato le procedure per l'accreditamento degli enti per i servizi in convenzione con il comune. La procedura di accreditamento è ferma al 2005, e questo comporta dei disagi e delle problematiche, perché le tariffe delle convenzioni sono ferme a 10 anni fa. Molti enti hanno grosse difficoltà a svolgere i servizi con la qualità richiesta. Contiamo da qui a due mesi a pubblicare i bandi per le procedure di accreditamento dei servizi comunali, anche per consentire una maggiore offerta con un'apertura a tutti quei nuovi enti che potranno garantire i servizi".
L'idea che sembra emergere, dunque, è quella di un continuo confronto con gli enti preposti e di dialogo con l'utenza?
"Abbiamo avviato le procedure per istituire le consulte cittadine,e in fase di discussione all'interno della giunta comunale la delibera che consentirà l'approvazione del regolamento sugli strumenti di partecipazione cittadina. Un regolamento che andrà a disciplinare gli organi già previsti dallo statuto del comune, con l'attivazione delle consulte di settore, in quanto riteniamo che l'elemento della partecipazione attiva dei cittadini sia imprescindibile in questa fase storica della città. E' necessario il supporto costruttivo degli enti, delle associazioni, serve una riscossa civica. Sarà uno strumento disciplinato, in cui i cittadini potranno avere un ruolo attivo. Stiamo costituendo l'ufficio di piano. Il comune di Reggio Calabria non è dotato di un piano di zona sociale che è lo strumento di pianificazione previsto dalla legge 328, legge quadro sui servizi sociali. E'uno strumento essenziale per programmare. E' nostra intenzione costituire l'ufficio di piano, che sarà formato dagli organi interni e esterni e costituirà lo strumento per pianificare gli interventi del sociale per i prossimi anni. E' uno strumento fondamentale che ci consentirà di attingere alle politiche comunitarie. Inoltre, il PON città è il programma nazionale per le città metropolitane. Uno strumento che consente di superare la regione e di rivolgerci direttamente al Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, a cui partecipano le città metropolitane. Uno strumento che ci consentirà speriamo da qui a settembre di avere le risorse disponibili sull'asse dell'inclusione sociale. Si tratterà di interventi mirati a garantire l'inclusione sociale di soggetti svantaggiati. Costituiremo un tavolo tecnico sul sociale in modo che la progettazione non sia solo il frutto della scelta del singolo, ma sia partecipata. Il nostro obiettivo è di evitare sprechi e inefficienze, avviando una programmazione reale legata ai bisogni del territorio".
Come saranno ripartite le risorse a disposizione e quali le urgenze da affrontare?
"I fondi previsti nel PON metro per l'asse di inclusione sociale ammontano a circa 27 milioni. Con queste risorse si potranno programmare servizi strategici di inclusione sociale. Al momento non è attivo il servizio comunale di trasporto per i disabili, la cui mancanza crea disagi enormi a molte famiglie. Abbiamo individuato le risorse necessarie per far ripartire il servizio con il fondo per la non autosufficienza. Inoltre, abbiamo a disposizione tre pulmini che potranno essere utilizzati e faremo un bando ad evidenza pubblica per la gestione del servizio".
In che modo avete organizzate i servizi sul territorio?
"I servizi sociali sul territorio sono divisi in quattro poli, che hanno competenza su 4 macro aree cittadine. L 'esigenza è di implementare il personale, assistenti sociali soprattutto, che operano sul territorio e che valutano le reali esigenze e richieste. Inoltre, è importante mettere in rete con i 4 poli preposti le associazioni di volontariato, dell'associazionismo cattolico, in modo che il cittadino abbia risposte concrete e immediate ai propri bisogni. Stiamo lavorando in sinergia con la Caritas diocesana e il banco alimentare per avviare politiche di contrasto alla povertà. L'idea è di creare nuove forme di intervento innovativo, penso agli empori della solidarietà, che si stanno diffondendo in tutta Italia e che anche da noi stanno trovando spazio con il supporto del comune di Reggio Calabria".
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Tra le emergenze che la città ha dovuto affrontare c'è stata quella legata allo sbarco degli immigrati. Quali sono le politiche previste dall'amministrazione comunale?
" Il nostro intento è di avviare nuove politiche di integrazione culturale e sociale dei cittadini migranti. La nostra città è stata una città di sbarco, le persone arrivate sono state accolte in assenza di strutture adeguate, con una grande opera di volontariato. Riteniamo che Reggio debba svolgere un ruolo diverso, non può essere un porto di sbarco, ma deve avere una funzione diversa. Vogliamo realizzare un sistema di integrazione multietnica e culturale, moderno e efficace, attraverso l'utilizzo di risorse previste dal Ministero dell'interno, come il fondo speciale per i minori non accompagnati. Le risorse economiche che il Ministero mette a disposizione per quei progetti in materia di avviamento al lavoro degli immigrati. Di grande rilevanza, è la costituzione presso la prefettura di Reggio Calabria, di una sede delle commissioni per l'esame delle richieste di asilo politico. Il sistema di integrazione metterà la città in rete con le culture del mediterraneo. Per la nostra posizione geografia possiamo svolgere un ruolo importante nel panorama europeo in tema di integrazione culturale. Il 21 marzo si svolgerà a Reggio Calabria, la giornata nazionale contro il razzismo, organizzata dal dipartimento Unar della presidenza del Consiglio dei Ministri. Durante la settimana che porterà al 21 si svolgeranno una serie di iniziative sul territorio per mostrare un volto nuovo della nostra città. Saranno coinvolte tutte le associazioni e scuole cittadine".
Daniela Gangemi - Agenzia Stampa Italia