
(ASI) In questi giorni di sbarchi e polemiche il sindaco di Lampedusa, Dino De Rubeis, è davvero solo, solo con i suoi concittadini con i quali affronta da anni l'emergenza di essere confine estremo di un'Europa e di un'Italia vittime della facile ipocrisia autolesionista che conduce alla pratica dell'accoglienza indiscriminata sulle spalle altrui.
A sostegno del sindaco, ora indagato per un'inesistente "istigazione all'odio razziale", interviene l'On. Roberto Fiore di Forza Nuova, che a Strasburgo, da deputato europeo, lo incontrò, insieme ad una delegazione lampedusana, perorandone la causa.
"Accusare De Rubeis di razzismo è paradossale - dichiara - nella situazione in cui si trova ha invece dimostrato una notevole pazienza, emanando provvedimenti, frutto del buonsenso di chi conosce bene la situazione, solo quando si è reso conto che a difendere la sicurezza dei cittadini che amministra c'era soltanto lui".
"La sua incriminazione lascia supporre che - ha poi proseguito - secondo il parere dei magistrati, il primo cittadino avrebbe dovuto alzare bandiera bianca e abbandonare agli eventi i propri concittadini, trasformandosi così nel difensore civico delle migliaia di immigrati che, in modo ben diverso da quello che i media vogliono farci credere, non possono che essere percepiti, specie in un'isola così piccola e a vocazione turistica, come un'oggettiva minaccia".
"Al sindaco di Lampedusa - ha concluso Fiore - rinnovo la mia vicinanza ed esprimo la mia solidarietà e quella del Movimento che rappresento".
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