(ASI) Il via libera alla vendita del patrimonio immobiliare, deciso ieri dall’assemblea degli azionisti dell’Eur Spa, e la salvaguardia dei posti di lavoro, sono al centro del question time di
domani del capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli al ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan. “Non si possono mettere a repentaglio- ha spiegato Rampelli- il patrimonio culturale italiano e i posti di lavoro per chiudere un’opera nebulosa, dai costi stellari, di cui l’archistar Fuksas dovrebbe rispondere in termini di danni erariali e che i soci del Mef e del Campidoglio avevano finanziato per realizzare un Centro congressi che fosse pari alla notorietà internazionale del Centre Pompidou e del Guggenheim Museum”.
“Niente che per dimensioni – ha osservato - possa essere oggi scaricato sui cittadini romani e sui dipendenti di una delle poche aziende pubbliche sane e in attivo. Non ci conforta la rassicurazione del pres. Borghini sul Colosseo Quadrato. Siamo contrari alla vendita di tutto ciò che fa parte del patrimonio razionalista, archivio e musei compresi, perché il pareggio economico è dato dalla gestione di questo patrimonio immobiliare che consente un'efficace manutenzione degli edifici e degli enormi spazi verdi. Si tratta di beni che non possono essere considerati nella disponibilità dell’Eur Spa in quanto vincolati da precise leggi”.
“Sarebbe un oltraggio alla nostra memoria storica e culturale – ha concluso Rampelli- difficilmente spiegabile alla comunità italiana e internazionale vere cultrici dell’architettura monumentale del '900”.
Eur Spa, Rampelli (Fdi-An) Contrarietà assoluta alla vendita del patrimonio, il MEF mantenga i suoi impegni
(ASI) "Non consentiremo che complessi architettonici italiani del razionalismo, studiati in tutto il mondo, e che meriterebbero la tutela dell’Unesco possano essere venduti per coprire le spese folli per l’ultimazione della Nuvola di Fuksas. I soci di Eur spa, Mef e Campidoglio ne hanno deciso la realizzazione, immaginando che cosi Roma e l'Italia avrebbero avuto il loro 'Centre Pompidou', il loro 'Guggenheim Museum' e ora, dopo aver scelto il progetto peggiore, quello dell'incantatore di serpenti Fucksas, non possono tirarsi indietro, mettendo sul mercato edifici monumentali di pregio come il Palazzo della civiltà italiana”. È quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli a commento della riunione straordinaria del Cda di Eur spa, e primo firmatario di un’interrogazione al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan sull’Eur Spa.
“L'approvazione della modifica allo statuto varata oggi dai soci per consentire l'alienazione degli edifici deve essere rispedita al mittente – ha proseguito- L'EUR spa è un'azienda sana con i bilanci in attivo. È stata l'operazione 'Nuvola' il problema, anche con i costi aggiuntivi che si sono dilatati per ragioni ancora non chiarite. Se sarà accertato che la responsabilità degli ampliamenti sia dipendente dalla vaghezza del progetto, andranno chiesti i danni all'arch. Fucksas. Oltretutto sempre lui dovrebbe a nostro giudizio restituire parte della sua profumatissima parcella perché il Nuovo Centro Congressi doveva essere sospeso in aria e per questa sua particolarità ha vinto il concorso internazionale di idee”.
“Mentre quella stravaganza, come prevedibile, non si è potuta realizzare- ha puntualizzato- e ora la Nuvola è appoggiata a terra come un qualunque oggetto d'architettura. Alla luce dell'esito dell'Assemblea dei soci di oggi diventano ancora più attuali le interrogazioni parlamentari presentate nelle scorse settimane da FDI-AN, dal PD, da NCD, da FI, tese a scongiurare questa follia”.
“Ricordo oltretutto al Ministro Padoan – ha concluso Rampelli- che il governo ha accolto nella legge di stabilità un ordine del giorno che escludeva questa ipotesi e pretendiamo che tale impegno sia mantenuto, a maggior ragione ora che è chiaro l'unanime orientamento della Camera dei deputati”.
Redazione Agenzia Stampa Italia