(ASI) L'approvazione da parte della Regione Lombardia di una legge che limita la possibilità di realizzare luoghi di culto, con l'obiettivo dichiarato di impedire la costruzione di moschee, viola la “
Dichiarazione universale dei diritti umani” dell'ONU, l’art. 6 del Trattato dell’Unione Europea (e art. 17 del Trattato di Funzionamento UE) e la nostra Costituzione agli articoli 2 (tutela dei diritti fondamentali), 3 (principio di uguaglianza), 8 (tutela delle confessioni religiose), 19 e 20 (libertà di culto).
La libertà religiosa, peraltro, è calpestata anche da molti organi di informazione che, quotidianamente ed in modo esasperante, diffondono notizie, spesso non verificate o false, che tendono a creare un clima di intolleranza e violenza verso i credenti musulmani prendendo spunto dalle azioni di gruppi terroristici, se-dicenti islamici, negando così di fatto il principio costituzionale sancito dall'art. 27 il quale stabilisce che “la responsabilità penale è personale”.
Per tali motivi il Comitato promotore nazionale della giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico, composto da associazioni, giornali, singole personalità della cultura sia musulmani sia cristiani, insieme alle redazioni dei giornali che di seguito vengono riportati, lancia un appello per la difesa della libertà religiosa in Italia, e segnatamente per la realizzazione di una Legge sulla libertà religiosa.
Chiediamo a tutte le persone democratiche, alle organizzazioni laiche, a tutte le confessioni religiose italiane di prendere posizione contro tutte le iniziative legislative o amministrative o contro tutti quei mass-media che sostengono una nuova guerra di religione e fomentano il razzismo religioso che, quando si scatena, colpisce tutte le religioni indistintamente.
Non abbiamo bisogno di guerre, e meno che mai di quelle combattute nel nome di una qualsiasi fede o di Dio! Condividiamo l'idea espressa recentemente da alcuni consiglieri comunali di Pisa là dove si afferma che «Chi usa il nome dell’Islam per giustificare il proprio terrorismo offende e diffama l’Islam così come chi usasse il nome del Cristianesimo per giustificare la propria violenza diffamerebbe il cristianesimo».
Nessuno più deve essere discriminato per la sua appartenenza religiosa. Basta antisemitismo, basta islamofobia, basta cristianofobia!
Chiediamo infine alla società civile, a tutte le realtà associative e laiche, a tutte le comunità religiose cristiane e musulmane che dal 2001 hanno dato vita alla Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico di riprendere le iniziative di sensibilizzazione della popolazione per impedire che il nostro popolo sia tirato dentro ad una sciagurata e folle guerra di religione scatenata per motivi politici.
Roma, 30 gennaio 2015
Il Comitato Promotore nazionale della Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico
Primi firmatari (in ordine alfabetico)
Riviste
"Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza è in cammino"
Adista, Roma
CEM Mondialità, Brescia
Confronti, Roma
EMI, Editrice Missionaria Italiana, Bologna
Missione Oggi, Brescia
QOL, Novellara (RE)
Riforma, Torino
Tempi di Fraternità, Torino
www.ildialogo.org, Avellino
Associazioni/Comunità/Gruppi/Organizzazioni
Associazione Scuola di pace – Napoli
Associazione Life onlus e Tavolo incontri e dialoghi di Ravenna
Associazione Noi Siamo Chiesa, Roma
Associazione Convivio, Roma
Beppe Manni, per la Comunità del Villaggio Artigiano, Modena
CIPAX - Centro interconfessionale per la pace, Roma
Comunità Musulmane del Ponente Ligure
Comunità "La Collina" di Serdiana – Cagliari
SAE, Gruppo di Roma
Segreteria nazionale delle Comunità di Base Italiane
Unione delle Comunità Islamiche d'Italia, UCOII
Singoli
Adel Jabbar, sociologo, Trento
Gabriele Gabrieli, "in silenzio per la pace", Mantova
Gianni Novelli, Roma
Hamza Piccardo, Editore, Savona
Karima Angiolina Campanelli, Regista Teatrale, Caserta
Laura Caffagnini, Giornalista Parma
Marco Bontempi professore di sociologia Università di Firenze
Omar Camilletti, Giornalista Roma
Pierpaolo Loi, Cagliari
Redazione Agenzia Stampa Italia
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione