(ASI) ”La strada per affrontare efficacemente la questione dell’immigrazione con una visione cristiana del problema, che superi gli opposti estremismi della Lega e di chi vuole spalancare le porte dell’Italia a tutti, l’ha tracciata profeticamente il cardinale Giacomo Biffi nel 2000, un anno prima dell’attacco alle Torri Gemelle, con la sua nota pastorale alla citta’ di Bologna”.
Ad affermarlo e’ il senatore Carlo Giovanardi, che aggiunge: “Area Popolare Ncd Udc deve sostenere con forza questa linea, l’unica possibile e realista a partire dalla considerazione di Biffi che ‘l’Italia non e’ una landa desterta o semi disabitata, senza storia senza tradizioni vive e vitali, senza una inconfondibile fisionomia culturale e spirituale, da popolare indiscriminatamente, come se non ci fosse un patrimonio tipico di umanesimo e di civilta’ che non deve andare perduto.
In vista di una pacifica e fruttuosa convivenza, se non di una possibile e auspicabile integrazione, le condizioni di partenza dei nuovi arrivati non sono ugualmente propizie.
E le autorita’ civili non dovrebbero trascurare questo dato della questione. In ogni caso, occorre che chi intende risiedere stabilmente da noi sia facilitato e concretamente sollecitato a conoscere al meglio le tradizioni e l’identita’ della peculiare umanita’ della quale egli chiede di far parte’.
Biffi nella nota avvertiva poi che: ‘il caso dei musulmani va trattato con particolare attenzione” per la loro “visione rigorosamente integralista della vita pubblica, sicche’ la perfetta immedesimazione fra religione e politica fa parte della loro fede indubitabile ed irrinunciabile, anche se di solito a proclamarla per farla valere aspettano prudentemente di essere preponderanti.
Mentre spetta a noi evangelizzare, qui e’ lo Stato – ogni moderno stato occidentale- a dover far bene i suoi conti’.
E’ ora che, cominciando da noi, si moltiplichino gli sforzi per ‘fare bene i conti’ assicurando come sosteneva Biffi ‘piena liberta’ di esistere ed operare, senza che pero’ questo comporti o provochi un livellamento innaturale o addirittura un annichilimento dei piu’ alti valori della nostra civilta’ perche”, concludeva Biffi ‘e’ una singolare concezione della democrazia il far coincidere il rispetto delle minoranze con il non rispetto delle maggioranze, cosi’ che si arriva di fatto alla eliminazione di cio’ che e’ acquisito e tradizionale in una comunita’ umana’”.
Redazione Agenzia Stampa Italia