(ASI) Il maxi-pignoramento di 36 milioni di euro notificato al Comune di Reggio rappresenta una nuova pesantissima legnata in faccia a tutti i reggini causata inequivocabilmente dal fallimentare “modello Reggio” di Scopelliti e Arena.
Il pignoramento in questione è stato provocato dal contenzioso portato avanti dall’impresa Lafatre, azienda aggiudicataria dell’appalto relativo alla costruzione del Centro Integrato di Mortara che avrebbe dovuto prevedere la realizzazione del Centro Agro-Alimentare, del Canile, del Mattatoio e della nuova Sede dell’Atam.
Un’opera, quindi, fondamentale per lo sviluppo economico della città, ma, come noto, mai realizzata.
Infatti, per chiare e incontrovertibili colpe delle amministrazioni del “modello Reggio”, il Centro Integrato di Mortara rappresenta una delle innumerevoli incompiute, grandi e piccole, disseminate in tutta la città, come ad esempio il Nuovo Palazzo di Giustizia, simbolo del fallimento del centrodestra reggino.
L’aspetto vergognoso della vicenda del Centro Integrato di Mortara è rappresentato dalla tragica rabbia e netta consapevolezza che i 36 milioni di euro pignorati dovranno essere pagati dalla collettività e, quindi, sic et simpliciter, da tutti i cittadini reggini.
Siamo convinti che, in merito a questa nuova tegola che sconquasserà e prosciugherà le già esangui casse comunali, le responsabilità siano da addossare, in tutte le sedi, ai sedicenti amministratori del “modello Reggio”, i quali, a nostro avviso, devono pagare con i rispettivi patrimoni personali il pesantissimo danno provocato alla città e ai reggini.
Contestualmente chiediamo che vi sia un’indagine accurata, nonché un approfondimento della Corte dei Conti, per capire il ruolo e le implicazioni nella questione da parte dei vari Responsabili Unici del Procedimento e dei Direttori dei Lavori.
Il nuovo Sindaco, a nostro avviso, dovrà recarsi in Procura per esporre e denunciare le malefatte ruotate intorno ai lavori abbandonati di quest’opera.
Riguardo il Centro Integrato di Mortara è, però, necessario ricordare ed evidenziare quanto scadente e offensivo per la collettività fosse il livello degli amministratori dell’epoca.
Infatti, come molti ricorderanno, qualche anno fa il sindaco pro-tempore Giuseppe Scopelliti e l’assessore pro-tempore Candeloro Imbalzano organizzarono, in grande stile e in pompa magna, l’inaugurazione e il taglio del nastro del nuovo Canile di Mortara (opera prevista nel Centro Integrato).
Purtroppo per la città quella inaugurazione fu un vero e proprio imbroglio illusionistico e un mastodontico bluff poiché, come universalmente noto, il canile non fu mai completato e non è mai stato operativo fino all’occupazione abusiva della scorsa estate da parte di un gruppo di coraggiosi volontari.
Questo episodio evidenzia un modo di amministrare la cosa pubblica basato su annunci, bugie e attraverso l’artata costruzione di una inesistente realtà.
Finalmente quel tragico e vuoto “modello Reggio” che, per esempio, si inventava le inaugurazioni per opere mai realizzate sta per essere definitivamente archiviato grazie all’enorme consenso che i reggini tributeranno, tra qualche giorno, al nostro candidato Sindaco Giuseppe Falcomatà.
Redazione Agenzia Stampa Italia