(ASI) «Preoccupano sempre di più le storie di abusi e maltrattamenti sui bambini che apprendiamo dalle cronache locali e nazionali. Lo sfruttamento sessuale e la circonvenzione di minore tesa a far credere che sia tutto normale o un semplice gioco segreto, è uno dei reati più squallidi che si possano commettere.
L’azione delle forze dell’ordine e della magistratura, che ringraziamo per il lavoro svolto, non può bastare a sconfiggere pedofilia e pedopornografia. Sono fattori decisivi la prevenzione, il controllo sociale e quindi l’adozione di norme più chiare ed efficienti. In questo senso rivolgiamo un appello al Parlamento e al Governo affinché recepiscano rapidamente la proposta di legge contro la pedofilia presentata da Fratelli d’Italia-An, compiendo un atto di responsabilità verso i nostri bambini. Si tratta infatti di una proposta in grado di semplificare l’attività investigativa, oggi eccessivamente complessa in questi casi».
E’ quanto dichiara Cinzia Pellegrino, referente per Roma Capitale del Dipartimento di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale dedicato alla tutela delle Vittime di violenza.Sulla questione è intervenuta anche Barbara Benedettelli, responsabile nazionale del Dipartimento: «E’ incredibile come ad un anno dalla sua presentazione, la Camera non abbia ancora calendarizzato la proposta di FdI-AN, primo firmatario Edmondo Cirielli, concernente l’applicazione di misure di prevenzione al fine di contrastare la pedofilia. I lavori dell’Aula vengono congelati per giorni e giorni per via delle nomine della Consulta o del Csm, ma non si sono ancora trovati cinque minuti da dedicare all’esame un testo su una materia importante come questa. L’attuale normativa è inadeguata, in quanto interviene successivamente al danno causato e, dati alla mano, non è in grado di garantire un il livello di prevenzione e di difesa dei minori accettabile.
Nel caso balzato alle cronache romane in questi giorni, che ha visto l’arresto di un allenatore di calcio colto in flagrante mentre abusava di un suo piccolo calciatore, le indagini sono dovute andare avanti sottotraccia per mesi prima di poter intervenire, perché in questi casi per gli agenti risulta complicato predisporre strumenti legislativi e investigativi in grado di contrastare la consumazione del reato. Solo grazie al loro encomiabile ed estenuante lavoro è stato possibile scoprire altre vittime abusate in passato dall’uomo. Adesso ci aspettiamo una pena esemplare e commisurata, per quanto possibile, al danno commesso. Bisogna evitare che queste persone possano fare altre vittime».
Redazione Agenzia Stampa Italia