(ASI) "Finora il meccanismo dei pattugliamenti delle coste nord africane ha funzionato e vogliamo ripristinare quel meccanismo che fino a un mese fa aveva portato a zero l’immigrazione clandestina".
Cosi’ si e’ espresso il ministro degli Esteri Franco Frattini, da Damasco poche ore prima del suo arrivo a Tunisi per un incontro con il premier Mohamed Ghannouchi, riguardo al problema della straordinaria ondata migratoria che in questi giorni si sta riversando a Lampedusa. L’Italia ha pronti "strumenti" navali e terrestri per aiutare la Tunisia nel pattugliamento, si legge sul sito web del Mae.
"L’Italia puo’ offrire molto alla Tunisia", a partire da "un aiuto logistico in termini di equipaggiamento delle forze di polizia, ivi compresa la messa a disposizione di strumenti importanti, sia navali sia terrestri, per il pattugliamento della costa tunisina". C’e’ "un traffico di esseri umani senza precedenti - ha sottolineato Frattini - un orribile business alle spalle di disperati, di gente che paga 1.000 dollari a testa per mettersi su un barcone verso Lampedusa. Credo che Tunisia e Italia abbiano interesse comune a frenare questo traffico". Il ministro ha avuto anche un colloquio telefonico con il segretario di Stato americano Hillary Clinton che ha rappresentato al capo della diplomazia italiana la preoccupazione degli Stati Uniti per l’esplosione del fenomeno migratorio nel Mediterraneo. Un nuovo patto per il Mediterraneo e le prospettive del processo di pace in Medioriente sono stati al centro dei colloqui di Frattini a Damasco.
Nel corso di una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri siriano Moallem, dopo i colloqui con il presidente Assad, Frattini ha auspicato che Israele fermi gli insediamenti nei Territori e "restituisca" alla Siria le alture del Golan; ha invocato per tutta la regione una "pace equilibrata, giusta e onnicomprensiva" e ha definito "necessaria ed urgente" una nuova "dinamica di negoziati per tutta la regione". Frattini e’ tornato sul ruolo che la Ue puo’ giocare nell’area, favorendo "una pace equilibrata, giusta ed onnicomprensiva: una pace stabile per tutta la regione che deve quindi includere anche il binario filo-israeliano con la restituzione delle alture del Golan". Per quanto riguarda il "patto per il Mediterraneo", Frattini ha spiegato che dovrebbe basarsi "sulla fiducia e l’eguaglianza tra i partner delle due sponde". Frattini si e’ detto convinto che "l’Unione Europea abbia strumenti finora poco utilizzati per aiutare le societa’ dell’area e soprattutto la circolazione di giovani e studenti attraverso una politica dei visti piu’ aperta". Anche per quanto riguarda l’Egitto, ha specificato il ministro, "siamo convinti che occorre aiutare, senza interferenze indebite, il processo di transizione democratica in corso al Cairo".
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