(ASI) "La legge regionale 7 aprile 2014, n. 5, 'Tutela, governo e gestione pubblica delle acque', detta disposizioni per il governo del patrimonio idrico della Regione. Essa presenta profili di illegittimità costituzionale in numerose disposizioni; sono elencate in sette punti nella relazione del Consiglio dei ministri che ha bocciato le decisioni di Zingaretti".
A illustrare l'accaduto è il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, che spiega: "Ciò che è avvenuto dimostra la superficialità del governo regionale che, spinto dalle pressioni di comitati e associazioni, ha agito come al solito in modo raffazzonato. Il tutto è frutto dell'approssimazione, impreparazione e, consentiteci di dire protervia della Regione Lazio. Numerose infatti - chiarisce Maritato - sono le norme che contrastano con la legge statale e addirittura con la Costituzione.
Ormai le Regioni si sentono repubbliche indipendenti in grado di legiferare e agire come meglio credono, in spregio alla centralità dello Stato. Si sarebbero violate addirittura norme sulla tutela della concorrenza e in materia ambientale. Ormai - commenta ancora il presidente - l'ente locale non è più visto come ente amico, vicino al cittadino ma si deve aver paura di esso. L'impugnativa del governo ci riporta tutti all'amara realtà:
invece di spiegare ai cittadini, di concordare le riforme con le comunità, si procede nelle stanze dei bottoni tenendo tutti all'oscuro. Adesso chiediamo subito una nuova legge, che risponda ai reali bisogni delle comunità".
Redazione Agenzia Stampa Italia