L'invio di militari e mezzi nella Repubblica autonoma di Crimea serve alla Russia per tutelare le basi militari e siti strategici presenti sul territorio.
Il problema per il Cremlino era ed è come prevenire l'attività dei numerosi agenti stranieri (soprattutto statunitensi e britannici), che nelle scorse settimane hanno approfittato delle turbolenze e del caos politico per infiltrarsi in Ucraina.
Quindi siamo in presenza di un'azione, volta anche a tutelare la maggioranza russofona di Crimea. La manovra coordinata Usa-UE non è una novità. Infatti basta tornare all'inizio del novembre 1989: mentre i cittadini tedeschi erano impegnati a frantumare il muro di Berlino, agenti statunitensi e uomini dei servizi secreti occidentali irrompevano nei palazzi del potere della defunta Repubblica Democratica Tedesca per saccheggiarne archivi segreti e documentazione di fondamentale importanza per la stessa sopravvivenza della Unione Sovietica.
In ogni caso una valutazione attenta della situazione attuale – dove sempre maggiori appaiono le interferenze e le pressioni della finanza internazionale (Fondo Monetario Internazionale e altri istituzioni finanziarie facenti capo agli USA) – porta a una conclusione, che può sembrare paradossale. Fermo restando che si tratta di una situazione assolutamente eccezionale e di emergenza e che la libertà dei popoli non è mai negoziabile, si può asserire che per gli Ucraini la presenza di truppe russe è sempre meno pericolosa dell'aperture di Banche ed istituti finanziari come la Goldman Sachs, la cui sola vocazione è una cinica rapacità. Perché, tutto sommato, i blindati russi
possono sempre fare marcia indietro e tornarsene a casa, ma le banche dei finanzieri speculatori no: normalmente (vedasi l'Argentina) questi predatori globali se ne vanno solo dopo aver spolpato le loro vittime ed averne vampirizzato tutte le energie vitali. Tengano bene a mente tutto ciò gli Ucraini... amanti della libertà.
Redazione Agenzia Stampa Italia