(ASI)“L’inizio della vita, luci ed ombre” è un'iniziativa tenutasi all'Università di Torino. Evento culturale e sociale, di scottante attualità che tuttavia non sarebbe sfuggito a strumentalizzazioni di carattere politico.
A denunciare la cosa è il consigliere CNSU Diana Fabrizi (Azione Universitaria) secondo la quale "lamentiamo molto spesso, e a ragione, della scarsità di iniziative culturali nei nostri Atenei che possano fornire un approccio scientifico-didattico e al tempo stesso avviare un costruttivo dibattito con gli studenti ma, quando poi eventi del genere vengono realizzati, si cerca sempre di ostacolarli o contestarli".
Il tema dell'incontro, infatti, avrebbe suscitato la piccata reazione di esponenti antagonisti, ma anche di professionisti come il ginecologo del Sant'Anna Silvio Viale e il docente di storia contemporanea dell'UniTo Bruno Maida. Ancora Fabrizi: "Come rappresentanti degli studenti dovremmo supportare iniziative del genere, specialmente in un momento in cui le questioni morali (e, in questo caso, anche scientifiche) sono fin troppo sottovalutate o strumentalizzate, dall’infelice uscita del Ministro Kyenge su “genitore 1 e genitore 2” al disegno di legge Scalfarotto". Di diverso avviso SeL. Secondo quanto riportato nella giornata precedente al convegno dal settimanale Tempi, l'esponente piemontese Monica Cerutti avrebbe chiesto, non senza una certa ironia, "perché si siano trovati fondi pubblici per finanziare un’iniziativa come questa”. L’Associazione Casa delle donne interpella il rettore Gianmaria Ajani chiedendo all’Università di non concedere spazi per scopi come questi".
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