
Certo, per far questo dobbiamo riprenderci le funzioni dello Stato». Secondo la Federcontribuenti quindi, questo fare anarchico dei partiti al governo ha, nel tempo, ridotto considerevolmente la capacità redistributiva, provocando una massiccia espansione della spesa pubblica che ha distrutto gli equilibri finanziari del sistema, creando problemi al contenimento dell’inflazione e della disoccupazione. «I burocrati chiamati a fornire i servizi sociali si sono dimostrati inefficienti e hanno anteposto platealmente e senza temere controlli o richiami, i propri interessi a quelli dei cittadini. Dobbiamo e possiamo intervenire a partire dalla riforma della leggeelettorale». Chi lo dice che una legge elettorale deve tener conto della governabilità di un Paese? La democrazia non è mai salda quando a governare c'è solo un grande partito di maggioranza e non è salda se si è costretti a coalizioni non volute dai cittadini. Le elezioni rinsaldano la democrazia quando alla Camera troviamo gli eletti dal popolo e non gli eletti a rappresentanza di un partito.
Lo stesso concetto di partito politico ha dimostrato nel corso delle due Repubbliche il suo lato diabolico. Quindi la riforma della legge elettorale per un concetto puramente liberale e democratico non la possono fare i leader di partito in quanto gli stessi non terranno mai, per coerenza e interesse, in considerazione l'espressione di voto libero. Inoltre avremo un governo eletto in uno Stato democratico quando si ridaranno poteri e compiti al Parlamento. Va eliminato il voto di fiducia, escamotage usato per far approvare ogni sorta di nefandezza. «Noi siamo per il sistema proporzionale, il più adatto ad assicurare la libera espressione del cittadino. I grandi partiti temono questo sistema perchè garantisce l'accesso ai partiti minori e quindi si nascondono dietro il rischio di instabilità governativa. Non è democrazia permettere a qualunque cittadino di entrare al Parlamento? Per evitare che le minoranze elette possano minare il buon funzionamento del governo basta mettere in atto la Riforma del Governo Centrale che siamo pronti a lanciare. Inoltre va eliminato il premio di maggioranza (bonus). Tale sistema costringe i partiti a coalizzarsi fin da prima delle elezioni come accade col maggioritario. Eliminata ogni tipo di coalizione tra partiti. Lo sbarramento, la percentuale minima di voti per accedere al Parlamento, viene fissato al 3% e durante il mandato nessun eletto deve cambiare seggio creando squilibri sospetti».