Le abbiamo incontrate e abbiamo parlato con loro. Leggete cosa ci hanno raccontato.
Aletheia, ovvero?
Volevamo un termine incisivo, d'impatto, che suscitasse interesse. Per trovarlo, abbiamo tratto ispirazione dagli insegnamenti classici, facendo riferimento a tutti quei termini caratteristici dell'epica omerica come δικία, ανδρέια e αρετή. (giustizia, valore, virtù. nb) Tra queste, la scelta è ricaduta su αλήθεια, perchè ci piaceva molto la sua derivazione etimologica e quindi il concetto dell'impossibilità di celare o dimenticare il dato oggettivo. Heidegger non sbaglia quando dice che "Verità" è "Svelatezza".
Come nasce l'idea di un gruppo femminile?
Dall'esigenza di coinvolgere ragazze che, come noi, abbiano una visione del mondo tradizionale ed identitaria.
Perché una realtà di sole donne?
Anzitutto abbattere quell'immagine di donna che quotidianamente ci viene propinata: Se l'iconografia imperante è quella improntata sulla superficialità e sulla pochezza, è bene ricordare che esiste anche una - nutrita - minoranza di ragazze che a questo "modello" si oppone. La nostra idea di Donna, è quella in cui forma e sostanza coincidono e sono l'una il riflesso dell'altra.
Cosa farete di più specifico rispetto a Casaggì?
Vogliamo essere laboratorio di idee in costante divenire: affronteremo tematiche legate all'ambito femminile e non solo; agiremo attraverso il lancio di iniziative volte alla riscoperta dell'artigianato, organizzeremo aperitivi letterari e rassegne fotografiche.
A quale età si entra in Aletheia?
Non c'è un'età per aderire. Il nostro progetto vuole essere un richiamo per tutte quelle ragazze che non si riconoscono nei miti effimeri e falsi che questa società vuole imporci. Le cose che veramente contano, sono la consapevolezza - di sé e della propria Storia - , la grande forza di volontà e lo spirito di sacrificio. Non è mai troppo tardi o troppo presto per iniziare a cambiare le cose.
Roberto Spada - Agenzia Stampa Italia
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