(ASI) C'è del marcio in Danimarca, pardon in Italia...Bel Paese dove tutto è possibile, ma anche dove l'impossibile si materializza in realtà, i presagi in ossessioni. Ma veniamo ai fatti. E’ stata una settimana nera per Berlusconi e per il suo governo, in pochi giorni Berlusconi ha dovuto incassare politicamente 3 duri colpi:
sentenza dalla consulta che ha dichiarato parzialmente incostituzionale il legittimo impedimento e riaffermato il principio fondamentale secondo il quale anche il capo del governo e i suoi ministri devono sottoporsi all'esame del giudice che solo può stabilire, con un suo intervento, se ci sono ragioni obbiettive di rinviare la propria presenza in tribunale. La Corte di Cassazione ha stabilito l'ammissibilità dei 3 referendum fra i quali è presente anche legge sul legittimo impedimento, infine venerdì ’si è appreso che la Magistratura milanese ha iscritto nel registro degli indagati il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. L’ipotesi di accusa sono relativi a gravi reati quali la concussione e prostituzione minorile. Tre colpi ben assestati tali da mettere al tappeto qualsiasi uomo politico.
Pronta reazione del premier Berlusconi che si prepara l contrattacco:
"Ci troviamo di fronte all’ennesimo teorema costruito appositamente per gettare fango sulla mia persona e sul mio ruolo istituzionale nel tentativo, illusorio, di eliminarmi dalla scena politica. Ma questa volta e’ stato superato ogni limite. Il fango ricadra’ su chi utilizza la giustizia come arma politica". "Mai, in diciassette anni di accanita persecuzione giudiziaria contro la mia persona, alcuni pubblici ministeri della Procura di Milano erano arrivati a stravolgere, in modo cosi’ inverosimile e grottesco, la realta’ dei fatti, le garanzie costituzionali e lo Stato di diritto. Sono stati intercettati per mesi, in maniera sistematica, tutti coloro che hanno osato varcare il cancello della mia residenza privata di Arcore, come se essere ospiti del presidente del Consiglio costituisse di per se’ un grave indizio di reato. Nonostante un imponente apparato investigativo degno di ben altro tipo di indagine e avviato a dispetto di una palese incompetenza funzionale e territoriale, i Pm milanesi alla fine hanno raccolto soltanto chiacchiere e conversazioni private senza alcuna rilevanza penale. Hanno ugualmente proceduto in spregio a ogni norma, a ogni codice, a un utilizzo equilibrato degli strumenti giudiziari, mettendo in atto perquisizioni e trattamenti inaccettabili nei confronti di persone considerate semplicemente ’a conoscenza dei fatti’. Questa ulteriore macchinazione giudiziaria, per quanto possente e ampliata dal solito circuito mediatico, non riuscira’ a fermarci e a distoglierci dal nostro impegno di cambiare il Paese. Anche questa volta non ce la faranno".
Ma il leader dell’Italia dei Valori Di Pietro non è assolutamente d’accordo con le tesi vittimistiche del premier, anzi incalza il Primo ministro dichiarando: “ Ogni volta che deve assumersi le responsabilità dei suoi comportamenti il caimano si difende strillando di essere perseguitato, e i suoi parlamentari fanno a gara per urlarlo ancora più forte di lui. Lo hanno fatto anche oggi, dopo la notizia dell'indagine in corso a Milano in cui Berlusconi è indagato per ipotesi di reato molto gravi: concussione e prostituzione minorile. Affermare con le armi della democrazia il princìpio per cui la legge è uguale per tutti e a nessuno può essere garantita l'impunità. Dovremo essere noi tutti a dire, col voto, a Berlusconi: “Deciditi a comportarti come un normale cittadino, con i tuoi diritti e anche con i tuoi doveri. Invece di perdere tempo telefonando alla questura per raccontare balle sulla nipote di Mubarak, vai in Procura a spiegare le tue ragioni. Come facciamo noi tutti”. Come si fa nei paesi democratici.
Di tutt’altro avviso sono Gasparri e Cicchitto (Pdl) che in una nota congiunta i capigruppo del Pdl alla Camera e al Senato Fabrizio Cicchito hanno dichiarato:
"Come un ordigno ad orologeria, esattamente un giorno dopo il deliberato della Corte Costituzionale, la Procura di Milano ha dato notizia di una indagine riguardante la vita privata di Silvio Berlusconi dalla quale si ricavano fantasiosi ed incredibili reati. L’obiettivo e’ evidente: visto che il tentativo non e’ riuscito in altri modi, allora si ritorna al diretto e frontale uso politico della giustizia per destabilizzare il quadro politico".
"Non si venga a dire che non si deve polemizzare con atti giudiziari. Questa polemica e’ sacrosanta perche’ ha l’obiettivo di salvare la democrazia nel nostro Paese, difendere lo stato di diritto e, in esso, anche la liberta’ per i cittadini di eleggere liberamente i loro rappresentanti e il loro governo. Per quanto ci riguarda non ci facciamo intimidire: il governo proseguira’ nella sua azione, lavorera’ per ampliare la sua maggioranza e realizzare il programma nella consapevolezza che qualora ripetuti atti di destabilizzazione rendessero impossibile lavorare, la via maestra e’ sempre quella del ricorso alle elezioni".
A cui deve essere aggiunto l’intervento della BONIVER (Pdl) con il quale denuncia lo stesso accanimento giudiziario che fu riservato a Craxi e che potrebbe sottintendere delle manovre internazionali volte a destabilizzare per poi stabilizzare nella maniera politicamente più conveniente a certi particolari interessi l’Italia. In pratica la stessa strategia di mani pulite :
"E’ un impressionante de’ja’ vu e un perfetto congegno a orologeria. Non si puo’ dimenticare lo tsunami giudiziario che a suo tempo si scateno’ su Bettino Craxi, i suoi dirigenti, i suoi familiari e perfino su i suoi medici personali. L’ennesima esplosiva indagine su Berlusconi, arriva poche ore dopo la parziale limatura del legittimo impedimento". Infine loa sottosegretaria agli esteri Boniver continua: "Le puntuali Wikileakes tutte italiane che violano il segreto istruttorio fanno pensare a una fantasiosa quanto micidiale inchiesta sulla vita privata del presidente del Consiglio. Tra qualche mese probabilmente tutto finira’ in una bolla di sapone, ma nel frattempo questo clamore serve per indebolire l’azione di Governo in questa delicatissima congiuntura economia".
Commento:
Non ci sembra di vivere in un paese normale dove da un lato il governo si è dimostrato passivo e impotente nel contribuire a trovare una soluzione condivisa, diventando un mediatore attivo fra le volontà imprenditoriali e l'esigenze dei lavoratori della Fiat. Purtroppo, il nostro esecutivo si è dimostrato incapace di fare qualcosa persino di fronte anche alla ventilata minaccia di non investire più in Italia da parte della multinazionale torinese. Un governo inerte persino quando si aveva la consapevolezza delle pesanti conseguenze negative socio-economiche che tale azione avrebbe comportato per gli operai e per tutta la nazione. Dall’altro lato però assistiamo a delle inaccettabili ingerenze esterne. Ai più accorti non gli è sfuggito il fatto che vi è un attacco alla politica estera del Governo Berlusconi , rea, secondo certi potentati finanziari, di volersi rendere, dal punto di vista energetico , svincolata da certe logiche mondialiste. Si contesterebbe al Premier certe “impresentabili” , secondo la logica interessata di certo occidente democratico, frequentazioni poco affidabili per loro: Putin (Russia), Nazarbayev (Kazakistan), Lukashenko (Biellorussia) e Ghedafi (Libia), tutti personaggi che hanno risorse energetiche importanti. Per cui come fu per l’operazione “Mani pulite” si utilizza la situazione per attuare la stessa strategia. Ma, va detto anche che questa tattica ha successo perché in qualche maniera i presupposti per attuarla ci sono. Allora dove sta la verità , difficile a dirsi perché tutto si intreccia e fa poco chiaro. Quindi, viviamo da un lato una decadenza morale, dove, il trionfo del materialismo, rende tutto possibile, dall’altro subiamo gli effetti nefasti del mondialismo che basa la sua potenza sulla usura mondiale che è disumana perché specula nei confronti dell’essere umano, svirillizando le sue potenzialità, manipolando il suo libero arbitrio, lo rende solo un mezzo deambulante acefalo, buono solo, per accrescere la bramosia di potere dei soliti pochi. Berlusconi è anche lui vittima di questo ingranaggio disarticolante. Però, per i propri errori, nessuno può sfuggire al tribunale inflessibile della propria coscienza, perché di fronte a quel magistrato le bugie non sono ammesse .
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