Una battuta, sapete quale è il politico australiano più pagato? L'ambasciatore italiano!
'' Vogliamo chiamarlo caos tasse? Il tema è diventato il vero scandalo italiano: perché il governo Letta, nato con l’obiettivo conclamato della stabilità e della riduzione della pressione fiscale, in realtà l’ha accresciuta. Aumentando la confusione''. Così Panorama oggi in edicola, in 6 pagine la descrizione di un declino annunciato. I temi trattati sono caldi e snervanti: l'Imu si paga o non si paga? L'Irpef sale o scende? Federcontribuenti ha evidenziato i punti critici di un sistema fiscale ed economico attraverso analisi e testimonianze.
A raccontare la sopravvivenza al fisco selvaggio troviamo un lavoratore dipendente, privato e un commerciante; mentre un noto commercialista milanese ci spiega come, i continui cambi e manovrine varie, rendano impossibile il suo lavoro.
Numeri alla mano il lavoratore italiano non è più padrone del proprio guadagno, teme ogni giorno un prelievo in più, teme di non farcela con le scadenze e si arrabbia tentando di fuggire ai controlli. «Il contribuente viene condizionato a tal punto che non acquista più nulla per paura di ricevere un controllo. Una politica assurda, autolesionista. Il caos fiscale alimenta la psicosi. Per prima cosa, - dichiara il presidente Paccagnella -, un contribuente ha diritto di sapere all'anno quanto di preciso deve pagare, sia da un punto di vista lavorativo, sia privato e il prelievo non deve mai superare il 30% della forza contributiva per risultare costituzionale, oggi siamo al 70% se sommiamo le tasse sul lavoro e le tasse come cittadino. Secondo, il lavoratore deve avere il diritto di spendere quanto gli rimane come meglio crede senza subire l'onta dei controlli». Secondo Federcontribuenti il cane continua a mordersi la coda: «nessuno esperto di economia e finanza che si rispetti toglie la liquidità per incrementare la forza lavoro o creare sviluppo economico. Monti e Letta hanno impoverito gli italiani, hanno chiuso, sigillato ogni fuga dalla recessione economica. La stessa lotta all'evasione fiscale non avrebbe motivo di esistere se gli stessi governanti decidessero a testa quanto si deve pagare per mantenere in piedi lo Stato e i servizi pubblici». La domanda resta sempre la stessa, perchè pur pagando di più e spendendo di meno il debito pubblico sale? «Invece di potare i rami malati stanno segando la base dell'albero». Come ad esempio la storia sul contributo di solidarietà previsto dalla legge di stabilità per le pensioni d'oro: un pensionato da 58 mila euro l'anno darà di solidarietà, 230 euro! Mentre, il contributo di solidarietà del 2011 ritenuto incostituzionale l'Inps lo sta restituendo e il governo ha stanziato circa 80 milioni di euro fino al 2015. «Per ripristinare poteri, diritti e giustizia dobbiamo riformare la classe politica come le funzioni stesse dello Stato. Ci stiamo muovendo»