Ma la situazione pare, almeno al momento, mantenersi in stallo. Raggiungiamo al telefono Carlotta Buracchi, portavoce FdI Arezzo per chiederle di fornirci un quadro esaustivo di una vicenda che tocca da vicino il rapporto, talvolta complesso e non scevro da polemiche, tra pubblica amministrazione e contribuenti.
La mozione del suo partito respinta, secondo lei perché?
Quando abbiamo parlato di "sistema preconfezionato" non lo abbiamo fatto a caso. C'è la netta impressione che a fronte della palese violazione della legge regionale 79/2012 (in particolare i commi che regolano l'avviso dei cittadini), faccia comodo che queste elezioni passino sotto traccia in modo da poterne gestire membership interna ed esito con maggiore facilità. Dopotutto se ci atteniamo alle ultime votazioni per le quali disponiamo di dati (anno 2009) è facile intendere come sia bassa la partecipazione: un 2,5% di aventi diritto a fronte di circa 1 milione di consorziati in tutta la regione.
Cosa intendente fare come FdI?
Continueremo a chiedere alla Regione il rinvio delle elezioni ma qualora la Regione Toscana decida di procedere oltre, ci riserviamo di valutare il ricorso ad organi superiori affinché sia rispettato quanto previsto dalle norme votate dalla medesima sede che ha respinto il nostro rinvio.
Il consigliere Regionale Staccioli ha parlato di "L.R. 79/2012" disattesa... cosa vuol dire?
Significa che i commi 9 e 10 della Legge Regionale 27 dicembre 2012 sono stati disattesi nel momento in cui i cittadini hanno ricevuto una lettera firmata da Rossi, comunicante l'indizione delle elezioni in palese ritardo rispetto quanto previsto dalla normativa se non che a qualcuno la lettera non è mai arrivata. I commi 9 e 10 esplicitano chiaramente che l'avviso a tutti gli aventi diritto al voto deve arrivare entro e non oltre i 60 giorni antecedenti al voto e che entro 15 giorni dal voto deve essere dato avviso su almeno un quotidiano a rilevanza locale delle imminenti consultazioni. La lettera che sta arrivando anche in questi giorni a chi prima non l'aveva ricevuta è firmata 14 ottobre: anche se fosse arrivata per tempo la data ne smentisce l'intenzione di rispettare la legge che questa stessa giunta ha approvato.
Il termine fissato per le elezioni è ormai prossimo. Idee?
Andremo avanti per la strada dell'informazione della collettività in merito a queste elezioni; non interromperemo la battaglia per il rinvio e qualora la Regione decida di procedere valuteremo un ricorso agli organi superiori offrendo al contempo tutto il nostro sostegno ai consorziati che decideranno di presentare ricorso.
Dott.ssa Buracchi cosa proporrebbe in materia di consorzi di bonifica?
Siccome è impossibile abolire i consorzi per via regionale, è necessario rivedere immediatamente la normativa nazionale che ne regola l'esistenza cercando anzitutto di definire meglio le aree di competenza (e dunque la riscossione dei tributi) tra comuni e province. In secondo luogo credo che sarebbe opportuno valutarne una definitiva abolizione dopotutto si tratta di enti il cui funzionamento non appare chiaro e la cui esistenza non si rivela neppure utile per la cittadinanza: da una parte manca una qualsiasi intenzione di trasparenza circa il lavoro, le competenze ed i servizi che offrono; dall'altra - e lo vediamo con gli allagamenti che ormai ogni anno interessano la nostra provincia e la nostra regione, specie in quelle aree in cui i consorzi avrebbero ragione storica di esistere, come la Valdichiana - non se ne può nemmeno valutare l'efficacia perchè "non pervenuti". Si tratta di enti che gravano su noi cittadini, non dotati di trasparenza e per di più inefficienti: siamo in tempo di "spending review" e se c'è da tagliare tagliamo dove davvero è necessario!
Marco Petrelli - Agenzia Stampa Italia
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