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L’Italia a brandelli tra patrioti e politici

(ASI) Cose pazzesche. Accadono sempre di più cose pazzesche in questo nostro sventurato Paese. Noi non solo non le sappiamo, non siamo nemmeno in condizioni di poterle evitare: un autentico disastro. Uno spaccato di questa realtà inquietante l’ha raccontata, giorni fa, intervistato da Giovanni Minoli su Radio 24, l’ingegnere Carlo De Benedetti, il proprietario di Olivetti e presidente dell’Espresso, nonché “inventore di Omnitel”, molto noto anche in Umbria per il blitz con il quale acquistò la Perugina dalla famiglia Buitoni e, dopo un breve ed abile restyling, la vendette alla Nestlé guadagnandoci - manco a dirsi - una cospicua plusvalenza.  Ha parlato di  Valletta e Cuccia ”terminali degli interessi degli americani in Italia” e anche dei “capitani coraggiosi” come Colaninno e Tronchetti Provera che fecero l’Opa su Telecom con “strategie industriali pari a zero.

Colaninno utilizzò la cassa dell’Olivetti per iniziare la distruzione della Telecom e poi fu conseguita con grande intensità e incapacità da Tronchetti”. Immediata la replica: “L’ingegnere De benedetti è stato molto discusso per certi bilanci di Olivetti, per lo scandalo legato alla vendita di apparecchiature alle Poste Italiane, fu allontanato dalla Fiat e coinvolto nella bancarotta del Banco Ambrosiano”. Risposta di De benedetti: “Tronchetti Provera ha distrutto miliardi di valore per gli azionisti Pirelli…se c’è una persona a cui converrebbe essere dimenticato per la sua avidità e incapacità è proprio Tronchetti”. Che pena! Che Paese! Divorato da iene impietose.  E noi, piccoli, ingenui azionisti che pensiamo di poter fare affari investendo i nostri sudati, sudatissimi risparmi, nelle aziende guidate da questi imprenditori illuminati che gestiscono (malissimo, lo dicono loro stessi) montagne di soldi che non sono nemmeno loro.

Ora, mentre infuria la battaglia sulla decadenza di Silvio Berlusconi, c’è un nuovo scandalo, provocato dalla telefonata del ministro della  Giustizia, Annamaria Cancellieri  a Gabriella Fragni, la compagna di Salvatore Ligresti, già condannato per tangentopoli, ex presidente onorario della compagnia di assicurazione Fondiaria-Sai, sotto inchiesta, insieme con i figli ed alcuni ex manager, per falso in bilancio aggravato per un presunto ammanco di 538 milioni nelle riserve sinistri della compagnia di Assicurazione. Una telefonate, quella del Guardasigilli,  per dire che “qualsiasi cosa io possa fare conta su di me, non lo so cosa possa fare però guarda sono veramente dispiaciuta”. Il colloquio telefonico registrato dalla Guardia di Finanza, è stato considerato “messaggio di solidarietà”. Ammesso che si possa considerare tale, si tratta comunque di un messaggio quantomeno anomale.

Ma la cosa scandalosa, non è la telefonata, seppure del tutto inopportuna, e neppure la sollecitazione fatta ai due vice-capi dipartimento del Dap (l’amministrazione penitenziaria) Francesco Casciani e Luigi Pagano perché facessero quanto di loro stretta competenza per la tutela della salute dell’amica carcerata Giulia Ligresti, che può essere anche comprensibile, trattandosi di persone amiche da moltissimi anni. E’ quello che c’è dietro che è inquietante. Ed è il resto delle intercettazioni. “Ieri ho avuto una telefonata che poi ti dirò - dice la Fragni alla figlia - gli ho detto: ma non ti vergogni di farti vedere adesso? Ma che tu sei lì perché ti ci ha messo questa persona…” Il riferimento era forse al ministro? ha chiesto il pm alla Fragni. “Era una espressione generica non so a chi potesse essere riferita” ha risposto la signora. Si tratta - è abbastanza evidente - di una spiegazione assolutamente incredibile, un modo, peraltro goffo e maldestro, per non svelare quello che la famiglia Ligresti sa sulla nomina della Cancellieri a ministro.

E allora c’è subito da chiedersi: chi ha imposto come ministro  Annamaria Cancellieri, prima a Mario Monti e poi a Enrico Letta e, naturalmente, a Giorgio Napolitano? E, soprattutto, perché?. Sono domande sconcertanti che in un Paese normale pretenderebbero delle risposte immediate ed esaurienti. Da noi, invece, si fa la solita, scandalosa melina, aspettando che passi il tempo e che la cosa vada, come sempre, nel dimenticatoio. Risponderà martedì alle Camere, è stato assicurato da tutti, invece alle Camere, dovrebbero spiegare qualcosa Monti e Letta, perché l’hanno scelta, non la Cancellieri. Ma, i politici si sono guardati bene dal chiedere questo, tanto ognuno ha il suo scheletro nell’armadio, ma perbacco, qualcuno ha un cimitero. E la cosa è intollerabile.

Fortunato Vinci – Agenzia Stampa Italia

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