E’ Linda Laura Sabbadini la Prima Donna 2013, colei che ha rivelato, con un’indagine ISTAT del 2006, l’enorme numero di donne colpite nel corpo e nell’anima in Italia: 6.700.000 oggetto di violenza fisica o sessuale, altri tre milioni che hanno subito violenze psicologiche. Una sofferenza sommersa fino a quel momento sottostimata perché spesso sconosciuta persino alle famiglie delle vittime mentre solo il 7% dei casi viene denunciato alle forze dell’ordine. Quasi solo i femminicidi, con il ritmo agghiacciante di uno ogni due giorni e mezzo, conducono i colpevoli in carcere.
Dati che sconcertano e trovano una prima risposta nel Decreto Legge approdato in Parlamento alla fine di agosto. Un mondo di violenze in stridente contrasto con la campagna del Brunello dove il vino è "sigillo d’amore, mai di odio e violenza, offerto a tutti dalle mani sapienti delle donne" è scritto nella dedica della Sabbadini a Montalcino. Qui ha sede la cantina tutta femminile “Casato Prime Donne”, che promuove il Premio, e da qui le giurate Francesca Cinelli Colombini, Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione riaccendono i riflettori sul dramma diffuso e antico delle donne abusate, stimolando gli interventi concreti e una maggiore presa di coscienza collettiva.
Il Premio Casato Prime Donne opera anche nella valorizzazione del territorio dove nascono i vini Brunello e Orcia dando riconoscimenti ai contributi più significativi nei settori del giornalismo e della fotografia. Fra i vincitori 2013 alcuni dei nomi più autorevoli in Italia.
Vince il Premio Casato Prime Donne per il giornalismo a firma femminile Fiammetta Fadda, con l’articolo intitolato “L’italiana che scala l’hit parade della vigna”, pubblicato su “Panorama” in cui parla di Gaia Gaja produttrice di Barbaresco e di Brunello e dodicesima nella lista delle donne del vino più importanti del mondo. Il pezzo esemplifica in modo vivace la sfida italiana alla vette dell’enologia mondiale.
Il premio del Consorzio del Brunello è andato a Emanuele Scarci per l’articolo, di taglio economico, “L’export spinge il vino italiano”, del “Il Sole 24 ore” che spiega come le spedizioni all’estero abbiano compensato gli effetti della crisi in Italia ed anche il Brunello abbia raddoppiato in soli 5 anni il suo business verso gli Stati Uniti. Un trend all’aumento dei valori e al calo dei volumi che sembra accomunare il mercato interno e l’export.
Ernesto Gentili e Enzo Vizzari, con l’articolo “Settebello” pubblicato nel settimanale “L’Espresso” hanno vinto nella sezione “Io e Montalcino” . Il pezzo tratteggia sette nuovi guru della tavola italiana. L’enotecario fiorentino con una bottiglieria inimitabile, il macellaio che fa impazzire i gourmet giapponesi, il produttore di vino con 25 generazioni alle spalle … il vignaiolo di Montalcino che è divenuto una leggenda. Quest’ultimo è Franco Biondi Santi recentemente scomparso.
La miglior fotografia dei territori dei vini Brunello e Orcia è stata scelta via web da persone di tutto il mondo. Una giuria più che rappresentativa dell’immenso numero di wine lovers che ammirano le straordinarie armonie di questa campagna. Il vincitore Andrea Rabissi (www.montalcinonet.com del 15.06.2013) ha scelto di fotografare il paesaggio all’alba quando le colline sembrano apparire dalla nebbia come per magia. L’immagine sarà esposta in permanenza nella “Sala Ilda Bartoloni” del Casato Prime Donne a Montalcino insieme alle foto dei vincitori delle precedenti edizioni.
Una targa è stata consegnata a MontalcinoNews per l’opera giornaliera di comunicazione del territorio a un anno di distanza dal premio “Casato Prime Donne” ricevuto lo scorso anno. Del Premio Casato Prime Donne rimane in modo permanente a Montalcino un altro elemento significativo, le dediche delle vincitrici fissate su blocchi di travertino, disposti lungo un sentiero meditativo che attraversa i vigneti di Brunello. Accanto a ciascuna di esse c’è l’istallazione di un artista toscano. La frase di Linda Laura Sabbadini è accompagnata dall’opera “Punti di vista” di Carlotta, Giuditta e Annibale Parisi.
Durante la cerimonia di premiazione e la successiva cena alla Fattoria del Colle di Trequanda, 3 novelle di Giovanni Boccaccio, magistralmente drammatizzate da laLut, collettivo di ricerca e produzione teatrale, mostrano come settecento anni fa la violenza sulle donne avesse esattamente gli stessi caratteri. Infine, questo l'Albo d'oro del Premio, le Prime Donne: 2000 Francesca Sanvitale - scrittrice, 2001 Paola Capriolo - scrittrice, 2002 Marta Morazzoni - scrittrice, 2003 Carla Fracci - étoile della danza, 2004 Kerry Kennedy - attivista dei diritti umani, 2005 Congregazione delle missionarie del S. Cuore di Gesù, 2006 Volontarie del Telefono Rosa, 2007 Frances Mayes - scrittrice, 2008 Josefa Idem - atleta, 2009 Ilaria Capua - virologa, 2010 Samantha Cristoforetti - astronauta, 2011 Carla Fendi - stilista di moda e mecenate della cultura, 2012 Maria Carmela Lanzetta - Sindaco di Monasterace (RC), 2013 Linda Laura Sabbadini.
Francesca Pompa