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(ASI) In coincidenza con l’8° Giornata nazionale per la Custodia del Creato, è partito stamattina il pellegrinaggio che ricalca il cammino che il Santo fece nell’inverno del 1206 fino a Gubbio. Un percorso di 40 chilometri diviso in tre giorni, organizzato dalle Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Gubbio. Circa 500 i pellegrini provenienti da tutta Europa. Perugia, 1 Settembre 2013 – “Quando fai un viaggio, anche itinerante, come turista, scegli tu con chi viaggiare. Come pellegrino accetti di incontrare chiunque”. “Uno strumento per chi ha bisogno di crescita, trasformazione, riconciliazione”. “È un percorso interiore che al tempo stesso ti apre verso il prossimo, che ti aiuta a vedere l’altro come risorsa, annullando le differenze ed evidenziando invece le motivazioni comuni alla base del pellegrinaggio”. “Ci vogliamo lasciar dietro tutte le preoccupazioni di una vita diventata ormai frenetica e povera di valori. Cerchiamo una nuova luce e speranza per il futuro”.
Sono solo alcune delle voci raccolte lungo il 5° Sentiero di Francesco, il pellegrinaggio organizzato dalle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e Gubbio con il patrocinio della Regione Umbria, la media partnership dell’associazione di giornalisti specializzati in temi ambientali Greenaccord Onlus e il supporto del Consorzio Umbria&Francesco’s way. Obiettivo: celebrare la Giornata per la Custodia del Creato, che quest’anno cade nel giorno di partenza del Sentiero. All’iniziativa hanno preso parte circa 500 pellegrini provenienti da molte diocesi d’Italia e d’Europa.
Tre giorni sui passi di San Francesco, ripercorrendo a piedi l’itinerario di circa 40 chilometri tra Assisi, Valfabbrica e Gubbio compiuto dal Santo nell’inverso tra il 1206 e il 1207, dopo la scelta radicale espressa con la “spoliazione” e la rinuncia all’autorità paterna. “Da uomo finalmente libero Francesco venne a Gubbio” spiega il vescovo della cittadina umbra, Mario Ceccobelli. “Abbiamo pensato di riproporre quel cammino, che è sia fisico sia interiore, legandolo al tema della riconciliazione. Con sé stessi, con i fratelli, con Dio, con il Creato”.
“Con questa iniziativa - aggiunge il vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino - vogliamo ricordare il messaggio che Francesco ci ha dato quando si è spogliato di tutto, quando è diventato un uomo libero e dal cuore grande: dobbiamo imparare dove risiede il reale senso dell’esistenza. Dobbiamo imparare a godere di ciò che è più in profondità e non bearci dell’accumulo, del possesso e del dominio. Dobbiamo guardare agli altri con generosità e apertura”.
Ma il Sentiero è anche una straordinaria occasione di riscoperta delle radici comuni dell’Europa. “L’identità culturale europea – osserva il sindaco di Assisi, Claudio Ricci – nasce attraverso i grandi cammini. Quell’esperienza oggi è si trasforma nell’essenza della nuova economia del noi. Nel cammino c’è la meta. Economica, spirituale, culturale. I cammini si percorrono da soli, dentro noi stessi, ma lungo la strada c’è bisogno di aiuto e si incontrano persone disposte a venirci in soccorso. Sono gesti che ci insegnano l’economia della condivisione, che è il senso francescano della comunità”.
L’itinerario “geografico” prevede, oggi, la partenza da Assisi e l’arrivo a Valfabbrica. Domani, partenza da
Valfabbrica, sosta nella chiesa francescana di Caprignone e arrivo all’eremo di San Pietro in Vigneto.
Il terzo e ultimo giorno, partenza da San Pietro in Vigneto, sosta all’abbazia di Vallingegno e arrivo a Gubbio, presso
la chiesa di Santa Maria della Vittoria (detta della Vittorina), considerato il luogo dell’incontro fra San Francesco e il Lupo.
Nella terza giornata del Sentiero, all’arrivo a Gubbio, da quest’anno sarà infine recuperato il Premio
internazionale “Lupo di Gubbio” per la riconciliazione, assegnato a personaggi o realtà organizzate che si
siano distinte per episodi o percorsi di riconciliazione. Il tutto nell’ambito di una serata di musica,
testimonianze, storie e spettacolo.

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