(ASI) "Contro i lauti pranzi dei politici che voltano le spalle ai bisogni dei cittadini, oggi, in occasione della festa della Befana, ho deciso di essere in piazza e di offrire pane e mortadella ai precari e ai cassaintegrati, vittime del governo Berlusconi.
Un pasto povero e simbolico per ricordare al governo che, mentre è impegnato a sperperare i soldi dei contribuenti, ci sono migliaia di persone che aspettano risposte sulla questione lavoro.
La crisi del lavoro ha raggiunto il suo boom nel 2010 e fra cassa integrazione e assunzioni che vengono fatte soltanto con contratti atipici, siamo in pratica all’anticamera della espulsione dal lavoro. Il governo è sordo di fronte all’emergenza sociale, non ha un ministro dello Sviluppo economico che si interessi seriamente della questione, non ha stanziato fondi sufficienti per fronte alle emergenze, ma ha reso ancora più flessibile il lavoro, senza diritti né garanzie per i precari".
E' quanto dichiarato tramite un comunicato dall'Onorevole Stefano Pedica che anche lui ha aderito alla manifestazione che oggi ha visto scendere in piazza e abbracciare questa iniziativa tante categorie del mondo del lavoro: i dipendenti Alitalia, gli agenti della polizia penitenziaria, la Nexans di Latina, Il C.R.A, NCC, ISPRA, i lavoratori precari del trasporto pubblico romano e del Lazio, oltre a tanti giovani disoccupati o con contratti a termine e agli immigrati, categoria lavorativa più penalizzata in Italia. Siamo in tanti per sfondare il muro del silenzio che questo governo ha imposto riducendo in miseria migliaia di famiglie italiane ed extracomunitarie.
"Il nostro motto è- conclude Pedica- più lavoro e dignità, meno disoccupazione e umiliazione".