(ASI) Dal momento che ogni categoria produttiva merita il suo periodo di ferie, anche i politici, probabilmente, potranno godere di un periodo di relax. Sarebbe sicuramente meglio rimanere al proprio posto di lavoro, visto il baratro in cui le classi dirigenti che si sono alternate sinora ci han condotto. Tuttavia, se ci dovessero andare, mi sento di dare qualche consiglio non richiesto per qualche eventuale meta.
Se il Presidente Napolitano, ad esempio, frequenta l'Alto Adige, e la Val Pusteria, potrebbe sostare al Sacrario Militare di Passo Resia, proprio al confine con l'Austria. Visti i tentativi dell'ex Ministro Bondi di depotenziare il suddetto, "correggendo" anche il Monumento della Vittoria di Bolzano, Napolitano, transitando per quelle zone, potrebbe dapprima onorare i Caduti e poi rendersi conto dell'eventuale stato dei lavori.
A tutti i politici amanti della montagna, consiglio di fare ciò che l'unico pluriministro italiano, nella sua storia, è riuscito a compiere: visitare Cima Grappa, il Monte omonimo e i sacrari italiano e austriaco. Sto parlando di Francesco Cossiga, l'unico politico italiano che si è degnato di salire sopra Bassano del Grappa. Probabilmente mosso da un sentimento patriottico, ma anche di curiosità, è rimasto ancora l'unico. Sarebbe il caso di emularlo.
Per gli amanti del mare, per prima cosa, pensiamo a mete nostrane. Inutile, in un periodo di crisi del turismo come quello attuale, avere per la testa mete come Ibiza, i Caraibi o Miami. Abbiamo spiagge splendide, località da sogno, con mari cristallini. Un viaggio in Sicilia può rappresentare un ottimo avamposto per visitare anche la Valle dei Templi, così come la Costiera Amalfitana può spingere verso Napoli, e il Salento guarda a Lecce.
Le colline e il lago, non sono da meno. Pensiamo alla Linea Gotica, o ai laghi del Lazio. Tutti carichi di storia, e di sentimento nazionale.
Ebbene, visto che le paghe della politica sono ancora alte, i nostri rappresentanti almeno, per le vacanze, pensino a mete nostrane, senza riserve. Il denaro nostro, in casa nostra. Poi, libero arbitrio comunque.
Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia