(ASI) Torino - Il debito pubblico per la prima volta nella storia è cresciuto per diminuzione di entrate. Un lento, dolente pellegrinaggio a piedi nudi sui carboni sempre più ardenti del Fisco e dei tributi locali attende i consumatori italiani al rientro dalle vacanze.
Si comincia a metà settembre con il primo acconto della Tares, per poi proseguire in crescendo con una serie di balzelli e imposte sia inedite che già note ai contribuenti (come saldi e acconti di Iva e Imu), in vista del gran finale di dicembre che, se non scongiurato, vedrà sulle tavole di Natale quale "ambito" regalo il tanto temuto aumento di un punto percentuale dell'Iva. "
Con conseguente, pesante ricaduta in termini inflattivi sui consumi, già di per sè ridotti al lumicino da un pressing fiscale tristemente primo e unico al mondo in termini percentuali", spiega l'avvocato Patrizia Polliotto, Componente il Comitato di Gestione della Compagnia di San Paolo e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell'Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la più antica e autorevole associazione consumeristica italiana. "
In materia di crisi economica, emerge con evidenza un dato su tutti: per la prima volta in Italia il debito pubblico è cresciuto non per via di un aumento della spesa, bensì per il fatto che sono diminuite sensibilmente le entrate". Per poi concludere:"
Auspico che a Roma si rendano conto che, se a settembre non si provvederà per tempo ad attuare provvedimenti di riduzione del carico fiscale, l'Italia finirà nella morsa stringente di un gioco al massacro. La politica del "più tasse a tutti i costi" non paga: occorre aumentare invece il prodotto interno lordo, e difendere così produzione, economia reale e piccole e medie imprese, le quali invece continuano a morire, perchè non sono concorrenziali per via dei costi elevati di lavoro, materie prime e utilities, determinando gravi perdite e altrettati sensibili ammanchi di Pil. Senza dimenticare il cosiddetto "sommerso da sopravvivenza", causato dalla necessità, per l'appunto, di sopravvivere quotidianamente.", conclude il noto legale.
Redazione Agenzia Stampa Italia
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