(ASI) L’ANCE denuncia che, dall’inizio della crisi, le compravendite delle abitazioni si sono dimezzate. Una contrazione disastrosa che, però, non è dovuta unicamente alla stretta sui mutui o al peso del fisco sulle abitazioni.
Ad incidere in maniera determinante su tale andamento, come denunciamo da anni, è soprattutto la caduta verticale del potere di acquisto delle famiglie, la cui contrazione dal 2008 ad oggi ha raggiunto quota -14,1%.
Alla scarsissima domanda, per di più, si aggiunge l’aggravante dei prezzi ancora troppo elevati degli immobili.
Non è affatto vero, infatti, che vi sia una forte discesa dei costi delle case: nelle aree metropolitane i prezzi sono pressoché stabili, tutt’al più si registra qualche lievissima diminuzione nelle zone più marginali e periferiche.
Alla luce di questo andamento è chiaro ed evidente che l’unica strada per far ripartire il mercato immobiliare è quella del ridimensionamento dei prezzi, coerentemente con le sane logiche di mercato, in concomitanza con una riduzione della tassazione.
Redazione Agenzia Stampa Italia
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