La terapia di Vannoni, afferma Massimo Dominici responsabile del Laboratorio di Biologia cellulare dell'Università di Modena e Reggio Emilia che ha presieduto la commissione di esperti sulle staminali, "non viene prima sperimentata sugli animali. Stamina Foundation sperimenta direttamente su esseri umani» pertanto è vietato passare alla produzione di una terapia cellulare in serie.
Di fatto la terapia Vannoni non può essere autorizzata per legge perché non testata sugli animali e quindi non sicura per il genere umano, il Ministero, Telethon & Co. preferiscono, quindi, lasciar morire i pazienti affetti da malattie incurabili per la medicina tradizionale piuttosto che consentire la cura compassionevole.
Il Ministero, Telethon & Co. non possono ignorare, fatto grave, che l’ipotesi di predittività del modello animale nello studio delle malattie umane, reazioni a farmaci, vaccini o sostanze destinati all’uomo non è mai stata verificata e rimane attualmente un fatto controverso. Non è infatti possibile reperire in letteratura alcuno studio di predittività/validazione del modello animale, seppure quest’ultimo sia notoriamente acclamato quale predittivo ed universalmente accettato come standard aureo.
La prova sull'animale è il miglior strumento per costruire curriculum e pubblicazioni "scientifiche", ma è soprattutto utile per fornire la risposta più favorevole agli interessi delle aziende produttrici:
1) la sperimentazione animale è l'alibi per una sperimentazione sull'uomo senza adeguate garanzie (è l'uomo la vera cavia per ogni nuovo prodotto immesso sul mercato);
2) la sperimentazione animale consente ai produttori di predeterminare la risposta di qualsiasi test (basta variare la specie animale usata);
3) la sperimentazione animale fornisce alle aziende produttrici “l’incertezza della prova”: consente di affermare, prima delle prove cliniche sull’uomo, che “non vi è pericolo” in quanto “tutti i test su animali sono stati fatti” . Come pure di affermare, una volta avvenuto il disastro farmacologico, che le prove su animali non sempre sono predittive, permettendo alle aziende di aggirare le responsabilità penali, civili e il pagamento dei danni causati.