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(ASI)I recenti crimini avvenuti in Toscana e a Milano ci obbligano a fare una riflessione. L'immigrazione di per se è un dramma. Lo è prima di tutto per chi è costretto ad abbandonare la propria terra. Però, quando il flusso di immigrati non è ben regolato, controllato e sostenibile  diventa un dramma anche  per chi la subisce perché l' invasione di un territorio rompe gli equilibri. Poi, il fatto che i nativi si sentano stranieri a casa propria crea inevitabili tensioni. Gli effetti negativi rendono difficile l'integrezione e la coesistenza pacifica fra le diverse etnie. Se a ciò aggiungiamo leggi troppo permissive lo scontro aumenta.

Nord africani lasciati spacciare impunemente in ogni angolo delle città, sfruttamento della prostituzione di giovani ragazze straniere sono alcuni dei problemi seri che sono sotto gli occhi di tutti. Emergenze che non vengono mai affrontate con forte determinazione e positivamente risolte. In ogni caso non bisogna mai generalizzare e vanno tutelati i tanti immigrati onesti però, il fenomeno va preso in considerazione. Occorrono leggi severissime per gli stranieri  che delinquono. Per esempio, un provvedimento efficace è l'espulsione immediata delle mele marce per esigenze di ordine pubblico. A questa va aggiunta la difesa sociale del territorio, ossia gli italiani, prendono coscienza del problema e se fanno direttamente carico. Riprendono a possesso in maniera attiva e civile del territorio e lo rendono socialmente vivibile, tanto da diventarne loro stessi  i primi guardiani ed i primi ad essere un efficace detereente capace di segnalare agli organi preposati le attività illecite che nel territorio si compiono.

E' altrrattanto vero che l'immigrazione è voluta dai poteri forti, che da una parte, cinicamente saccheggiano e vampirizzano le risorse primarie degli Stati ed impoveriscono le nazioni, dall'altra costringono la gente ad emigrare verso i paesi cosddetti ricchi. Creando una esplosiva miscellania di razze, un mondo senza più identità, un grande mercato indifferenziato. I crescenti segnali negativi ci avvertono che il progetto mondialista del crogiolo multietnico è un'esperimento socialmente fallito.  Lo è perché principalmente vittima delle sue grandi contraddizioni. Ovunque la misura è colma ed è giunto il tempo di fare qualcosa. Altrimenti c'è il rischio che la situazione esploda rovinosamente con conseguenze davvero molto negative.

Redazione Agenzia Stampa Italia

 


Lettere in Redazione

 

 

 

 

 


 

On. Fiore (Forza Nuiova): “L'immigrazione uccide

la classe politica è il mandante” campagna web di Forza Nuova”. Lo stupro e l'omicidio di Livorno e i gravissimi fatti di Milano inchiodano i fautori dell' immigrazionismo alle loro responsabilità.

“ Il dibattito innestato negli ultimi giorni dalle assurde proposte del neonato “ Ministero dell' Integrazione” ideato dal governo PD – Pdl, sull'introduzione in Italia dello “ ius soli”, trova nei recenti, e certamente non isolati ( solo per citarne uno ricordiamo lo stupro brutale subito da una giovane austriaca a Vicenza, autori due ghanesi) , gravi fatti di cronaca uno dei motivi più drammatici della sua inapplicabilità.

Lo stupro e l'omicidio di Ilaria Leone a Livorno, ad opera di un senegalese senza permesso di soggiorno e destinatario di un provvedimento di espulsione – e i gravissimi fatti di Milano – un ghanese, già fermato per rapine, danneggiamento, furto e resistenza, che uccide a colpi di piccone un uomo e ne ferisce seriamente altri due, con altri feriti meno gravi, inchiodano i fautori  dell' immigrazionismo alle loro responsabilità.

In entrambi i casi si trattava di immigrati che vivevano in Italia già da qualche anno, il primo lavorava e aveva anche amici italiani, e i loro delitti fanno da contraltare alle dichiarazioni irresponsabili e surreali che provengono da una classe politica aliena – dalla Boldrini alla Kyenge alla Idem – ai drammi dell'integrazione impossibile cui sono costretti quotidianamente gli italiani che vivono a stretto contatto con il fenomeno.

Quale differenza ci sarebbe di fronte alla dura realtà che ci investe dalle pagine di cronaca e dalle periferie delle nostre città se si dovesse concretizzare la proposta dello “ ius soli” e l'abolizione del reato di clandestinità? Gli assassini di Livorno, di Milano potrebbero essere stati immigrati regolari o addirittura cittadini italiani, seppellendo cosi,  oltre che le povere vittime, l'intero problema sotto la coltre di silenzio e di complice omertà.

Forza Nuova, che fin dalla fondazione si batte per il blocco dell'immigrazione e per l'umano rimpatrio, avvia una campagna di immagini sul web sul tema: “ L'IMMIGRAZIONE UCCIDE – LA CLASSE POLITICA E' IL MANDANTE”, allo scopo di evidenziare l'astrattezza delle proposte della politica che crolla miseramente di fronte al sangue degli italiani e ritiene responsabili di istigazione e concorso in omicidio quei politici e quei magistrati che – i primi con proposte criminali, i secondi con altrettanto colpevoli omissioni e con sentenze indulgenti – annebbiati dalle loro idee politicamente corrette, mettono la testa sotto la sabbia di fronte alla strage degli italiani.

On Roberto Fiore
Segretario Nazionale FN


Strage Milano, CasaPound: la tragedia è figlia delle politiche criminali sull'immigrazione

“Il raptus di Kabobo è solo una prefigurazione del prossimo far west sociale”

Roma,  “Prima di ogni perizia psichiatrica, prima che sia nota qualche notizia biografica approfondita su Mada Kabobo, giornali e politici hanno già concluso che il picconatore di Milano è solo un povero folle e un malato, rifiutandosi di inserire questa tragedia nel suo contesto sociale, quello del neoschiavismo che sta alla base della società multirazziale”. Così CasaPound Italia commenta la vicenda del ragazzo ghanese che a Milano ha ucciso un uomo e ferito altri passanti armato di piccone. “Siamo assolutamente consci – continua Cpi – del fatto che la ferocia di Kabobo non è rappresentativa della totalità degli immigrati e che molti di loro sono onesti lavoratori animati dalle migliori intenzioni. Ma se l'immigrato non è intrinsecamente criminale, l'immigrazione è sempre e necessariamente criminogena e l'opacità che circonda il soggiorno italiano di questo ragazzo ghanese ne è una testimonianza. Di fatto di lui non si sa ancora nulla: non si sa dove e di che vivesse, chi conoscesse nel nostro Paese, cosa facesse dalla mattina alla sera. Kabobo di fatto era un fantasma. Di lui si sa solo che avesse gravi precedenti, cosa che per il lassismo di magistrati compiacenti e per la follia burocratica che domina in Italia non ha portato a nessuna espulsione immediata, come sarebbe stato giusto aspettarsi. Gli attacchi a colpi di piccone – prosegue CasaPound – saranno anche frutto di un raptus isolato, ma il contesto in cui tale tragedia è maturata è la normalità dell'immigrazione, che è bieca importazione di forza lavoro senza diritti mascherata da accoglienza caritatevole, in una perfetta simbiosi fra le esigenze della destra economica e della sinistra culturale. In tutto questo appare criminale e devastante la deregulation per cui sta irresponsabilmente spingendo il ministro Kyenge, che al di là della retorica buonista porterebbe solo il far west sociale, la guerra fra poveri e la completa realizzazione del modello multirazzista”.

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