(ASI)«Il Governo può appurare in qualche modo se, come riportano notizie di stampa a livello internazionale, a decidere le sorti del mondo sia in realtà solo una setta di banchieri?»
: è quanto chiede, con un'interrogazione al ministro dell'Economia, il capogruppo dell'Italia dei Valori in Commissione Finanze al Senato, Elio Lannutti, il quale si riferisce ad un articolo del "New York Times" ripreso anche dalla stampa italiana.
Lannutti sottolinea come nell'articolo si sostenga che «il terzo mercoledì di ogni mese nove membri di una élite di Wall Street si riuniscono a Midtown Manhattan. I dettagli delle loro riunioni sono coperti dal segreto. Rappresentano Goldman Sachs, Morgan Stanley, JP Morgan, Citigroup, Bank of America, Deutsche Bank, Barclays, Ubs, Credit Suisse. Ufficialmente, i nove banchieri di questo potentissimo comitato d´affari hanno il compito di salvaguardare la stabilità e l´integrità su un mercato che muove ogni giorno migliaia di miliardi di dollari. Di fatto, il club dei nove protegge gli interessi delle grandi banche che ne fanno parte, perpetua il loro dominio, contrasta ogni sforzo per rendere trasparenti i prezzi e le commissioni».
«La denuncia raccolta dal New York Times viene dal massimo organo di vigilanza. La fonte più autorevole all´origine dell´inchiesta è Gary Gensler, capo della Commodity Futures Trading Commission. Per questo - chiede l'esponente IdV - il Governo dovrebbe porre all'attenzione nelle riunioni ai vertici internazionali il gravissimo problema di ripetute speculazioni planetarie con gli strumenti derivati, con l'unica finalità di conseguire profitti enormi per gli stessi banchieri autori del trading».
Inoltre Lannutti chiede se non sia il caso di depennare «le banche che speculano sulla sovranità degli Stati depauperando la ricchezza delle nazioni, dalla lista del ministero dell'Economia per le operazioni internazionali alle quali vengono assegnate funzioni di collocamento dei titoli del debito pubblico italiano ed altre similari» ed infine «quali misure urgenti il Governo intende intraprendere, in coordinamento con gli altri governi del G20,per impedire che questa ristretta cricca di bankster possano continuare ad attentare alla ricchezza economica delle nazioni ed al sudato risparmio dei cittadini».
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