(ASI) A distanza di appena 8 giorni dall’incidente verificatosi sulla pista di Fiumicino, Alitalia è di nuovo nell’occhio del ciclone. Questa volta, a destare lo sdegno e lo scontento dei passeggeri è il blackout informatico che ha avuto luogo ieri a Fiumicino, determinando forti disagi e lunghissime attese per l’imbarco.
I ritardi accumulati hanno superato, in alcuni casi, le due ore: le code ai check-in erano interminabili, dal momento che il personale ha dovuto scrivere a mano le carte di imbarco.
I passeggeri lamentano, oltre alla perdita di molte coincidenze, la “consueta” carenza informativa da parte del personale sull’operatività dei voli.
Un episodio gravissimo che, a detta della stessa Alitalia, potrebbe ripetersi nei prossimi giorni.
È necessario che le rispettive autorità competenti avviino serie verifiche sulla qualità e sull’efficienza dei sistemi operativi adottati dalle aziende: già in passato dei seri guasti informatici avevano gettato nel panico gli utenti di poste e di Trenord.
“Non è possibile che a pagare le conseguenze dell’inefficienza delle aziende siano sempre i cittadini.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Per questo chiediamo ad Alitalia un incontro urgente per chiarire come sia stato possibile il blackout e per sollecitare ogni intervento necessario affinché episodi simili non si ripetano mai più.
Ricordiamo inoltre che, in caso di ritardo prolungato, la normativa comunitaria prevede dei precisi diritti per il passeggero: a seconda della durata del ritardo e della tratta da percorrere sono stabilite precise compensazioni pecuniarie.
Gli sportelli delle nostre Associazioni sono a piena disposizione dei passeggeri per l’assistenza e la richiesta dei dovuti rimborsi.
Redazione Agenzia Stampa Italia
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