(ASI) I sondaggi vanno letti bene, non basta sbirciare i titoli. Quelli di oggi, gli ultimi che sia consentito commentare, dicono che la rimonta della destra sta finendo la benzina. In qualche mese gli indecisi si sono dimezzati. Quelli che ieri si vergognavano oggi ammettono che voteranno Berlusconi. Lo scarto tra l'elettorato potenziale del centro sinistra e del centro destra è ancora maggiore dello scarto (comunque sopra i 5 punti) di chi già dichiara la sua intenzione di voto.
Monti non sfonda. Cresce, invece, il movimento 5 Stelle, che però attrae in maggior misura voti in libera uscita dalle destre. Gli italiani che apprezzano Bersani come leader sono quasi il doppio di quelli che vorrebbero il ritorno di Berlusconi. Infine si comincia a evidenziare una confortante disposizione verso il voto disgiunto: elettori di altre liste alla Camera intenzionati a votare centro sinistra al Senato per correggere gli effetti distorcenti della legge elettorale. È dunque credibile che siamo arrivati al punto di svolta. La rincorsa non ha prodotto il sorpasso e nell'ultima fase della gara, come ben sanno gli Americani, gli scarti tornano a crescere.E tuttavia, un consiglio alle democratiche e ai democratici. Nei prossimi quindici giorni proviamo a parlare agli altri. A chi in passato ha votato per la destra, a chi sostiene che destra e sinistra non sono diverse. Per una questione di principio. Una forza di governo non deve mai rivolgersi solo ai suoi elettori. E una pratica. Palando a tutti si mette il risultato in sicurezza.