E dire che La Pietra, novello scudiero di Verdini, solo poche settimane prima del congresso provinciale del PDL, raccoglieva firme su un documento che chiedeva primarie, preferenze, rigore morale, rinnovo della classe dirigente… dove sono finiti quei propositi e gli ingenui che li sottoscrissero? Tutti fulminati sulla via delle liste bloccate? Nulla da dire sulle primarie annullate e sulla mancata riforma della legge elettorale?
La coerenza è merce rara, soprattutto in politica, ma prego il coordinatore vicario, per evitare ulteriori brutte figure e inutili discussioni, di stare al tema rispondendo alle questioni politiche che ho sollevato, e che lui ha (volutamente?) ignorato: sono disponibili il buon La Pietra (e con lui il signor Lapenna) a ritirare come me la candidatura per individuare insieme – visto che le liste non sono chiuse – due o tre nomi che tutto il PDL possa condividere?
Oppure sperano che – “annacquando” tutto in una rosa di 15 nomi - il partito nazionale (leggi Verdini) abbia meno difficoltà a candidare uno o entrambi i coordinatori, i quali a suo tempo dichiararono di voler lavorare nell’interesse di tutti e non nel proprio? La verità purtroppo è che costoro, il Coordinatore e il suo vicario, da tempo fanno solo finta di ascoltare, convenendo loro assai più il tatticismo del muro di gomma al vero confronto politico nell’interesse vero del partito e del centrodestra.
E, infatti, se fosse stato attento e non distratto da sogni romani, lo zelante La Pietra avrebbe ben compreso che io (che già 10 giorni fa, pubblicamente, avevo declinato l’invito a candidarmi se non ci fossero state certe condizioni) non ho mai detto di aggiungere ulteriori nominativi alla famosa lista ma ho suggerito – inascoltato, come altri! – di fare una lista limitata a due, massimo quattro nominativi (tra cui Cipolla e Sensi, stimati professionisti, quarantenni, che già hanno dato prova di raccogliere consensi) da proporre a Roma con la forza di un documento unitario.
Cosa ben diversa dal pout pourrì confezionato dalla “ditta” Lapenna/La Pietra, i quali addirittura hanno aggiunto nomi fino a raggiungere lo straordinario numero di 15, scelta che, di fatto, riduce Pistoia ad un ruolo subalterno nello scacchiere regionale.
Infine, non credo stia al nostro Vice Coordinatore (anche per la sua storia) attribuire ad altri patenti di autenticità ed ortodossia, soprattutto in un partito in cui si eliminano le primarie senza nemmeno una decisione formale, ma stia sereno; con molti altri amici valuteremo nel merito le liste e faremo le nostre doverose valutazioni. Perché siamo coerenti con le idee che abbiamo sempre esposto, anche in sede Congressuale, e, pur consapevoli di rimetterci, non intendiamo accettare le logiche di cooptazione e clientela che tanto paiono piacere al signor La Pietra.
Alessandro Capecchi