(ASI)Lettere in Redazione. Riceviamo e pubblichiamo. A minuetti e funambolismi di “professionisti” della politica non si può dire che non fossimo abituati. Certamente no. Ma dopo l'ultima disinvolta piroetta del Cavalier Burlesconi, che da una condanna senza appello dell'operato di Mr. Monti nello spazio di un mattino è passato addirittura a proporre il Professore come capo di di un rassemblement dei moderati contro la Sinistra, appare sempre più chiaro e semplificato lo scenario delle prossime elezioni.
Da una parte si collocano i satrapi della finanza, gli “ultraliberisti ad ogni costo” (tanto pagano gli italiani), i paladini delle cure da cavallo, capaci solo di peggiorare la posizione della già impoverita maggioranza della popolazione italiana attraverso un sistema fiscale iniquo e vessatorio, che però – guarda caso – risparmia i grandi gruppi bancari e finanziari, cioè i maggiori responsabili dell'attuale crisi economico-sociale.
Dall'altra parte c'è una pluralità di soggetti politici che – pur in misura e con modalità differenti – si oppongono tutti ad una sistematica aggressione ai diritti degli italiani (primi fra tutti il sacrosanto diritto al lavoro e a possedere una casa, senza tasse vessatorie come l'IMU) e alla spoliazione delle risorse dell'Italia, i cosiddetti “gioielli di famiglia”, per svenderli a potentati finanziari internazionali, non sempre identificabili. Queste forze e istanze politiche – a tutt'oggi – sono impersonate dal Partito Democratico di Bersani, dal SEL di Vendola, dal Movimento 5 Stelle di Grillo, da Forza Nuova di Fiore e dalla Destra di Storace.
Coloro che si ostinano a contrapporre Destra (o Centro-destra) a Sinistra compiono un errore storico e si pongono fuori del tempo. Essi non sanno o fingono di non sapere che dopo la caduta del Muro di Berlino (1989) e del Socialismo reale esistono – a livello planetario – solo due opzioni, ovvero due schieramenti: chi sta con la globalizzazione, cioè con il sistema “USA e getta” – improntato al consumismo sfrenato e al capitalismo selvaggio e immorale della finanza e dei “mercati” internazionali, depredatori dei popoli – e chi questo sistema rifiuta.
Il “Partito dei Moderati” proposto in questi ultime ore dal Cavaliere (e più o meno sommessamente condiviso anche da Montezemolo, Marchionne e forse De Benedetti) certamente non dà l'impressione di essere dalla parte degli italiani in sofferenza. Che sono la maggioranza.
E' di conforto invece l'appello di Benedetto XVI, che proprio ieri senza mezzi termini e coraggiosamente ha espresso la disapprovazione della Chiesa Cattolica verso il “capitalismo finanziario sregolato”, nemico della pace e disumano.
Claudio Attardi