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(ASI) Gentile redazione,in relazione all'articolo "Precisazioni. Quello che la gente deve sapere su alimentazione e malattie" pubblicato in data odierna sul vs sito circa la contestazione avanzata dal responsabile dell'INRAN dott. ghiselli ad un nostro precedente articolo, vi invitiamo cortesemente a pubblicare questa nostra replica. Ringraziando, porgiamo i nostri migliori saluti.ufficio stampagentile dott. ghiselli, m.d.restiamo non poco sorpresi dalla pochezza delle sue affermazioni non certamente compatibili con il ruolo da lei ricoperto.
l'unico punto su cui concordiamo è il refuso relativo al corretto nome del prof. calabrese. notiamo,con rammarico, come lei avanzi accuse pretestuose adducendo a suffragio notizie attinte da wikipedia, tra l'altro da lei mal comprese: "Il World Cancer Research Fund (WCRF) e l’ American Institute for Cancer Research raccomandano di limitare l'assunzione di carne rossa a meno di 500 g di peso cotto (circa 700-750 g di peso crudo) a settimana, ponendo come obiettivo per la salute pubblica un consumo medio di 300 g a settimana ". ci duole inoltre doverla correggere per la sua scarsa conoscenza circa il significato dell'espressione "carne lavorata " riportato nella frase "La stessa indicazione è confermata dallo studio “meat intake and mortality” pubblicato nel 2009 negli Stati Uniti sul bimestrale “ Archives of internal medicine” le conclusioni sono state che consumare carne lavorata, comunque di provenienza industriale, eleva il rischio di morte per tumore e malattie cardiache."circa la sua affermazione "ma nessunissima correlazione positiva con la carne bianca anzi c'è una debole evidenza di protezione da pesce o carne bianca. La correlazione è debole…ma almeno non è positiva, come invece si comunica all'ignaro consumatore." le suggeriamo la consultazione dello studio scientifico American Journal of Epidemiology 1998;148:761-774 secondo cui il più forte fattore di rischio (per il cancro al colon) tra le variabili alimentari è stato trovato per l’ammontare di consumo di carne. "Questa associazione resta invariata sia che gli amanti della carne preferiscano la carne bianca o rossa. Per esempio, soggetti che mangiavano carne rossa una volta a settimana avevano un 38% in più di rischio di colon al cancro rispetto a quelli che non mangiavano carne rossa, mentre quelli che preferivano la carne bianca avevano un 55% in più di rischio paragonati con quelli che non mangiavano pollame o pesce." ci spiace contraddirla anche sulla citazione del prof. veronesi che sull'articolo di corrado zunino su "la repubblica" del 28 agosto c.a. afferma che "mangiare carne fa male all'uomo e all'ecosistema". riscontriamo inoltre la sua distrazione per non menzionare gli studi scientifici accreditati quali la Oxford University – Unità cardiologica della Cornell University, che considerano a rischio l'assunzione di carne alimentare superiore ai 30 grammi giornalieri, oppure La Food and Drug Administration americana che afferma: “chi consuma più di 80 grammi quotidiani di carne alza di 8 volte il rischio di tumori allo stomaco ed all’intestino, oltre che alla prostata per gli uomini ed al seno per le donne”, solo per citarne alcuni.sarebbe stato auspicabile ed opportuno informarsi correttamente prima di esprimere queste sue errate precisazioni, avrebbe evitato la pessima figura dell'incompetente vista oltretutto la carica di dirigente di ricerca e responsabile area comunicazione dell'istituto nazionale ricerca alimenti e nutrizionecordialitàlo staff
Ufficio Stampa
Partito Animalista Europeo
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