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(ASI)“Il popolo e il mondo della disabilità sono migliori di quanto crede Sacconi. Sostenere che il calo del 20% delle richieste per pensioni di invalidità sia imputabile ad una platea di ‘imbroglioni’, di falsi invalidi, è assolutamente vergognoso”.
Così la responsabile nazionale dell'Ufficio politiche disabilità della CGIL Nazionale, Nina Daita, replica al dato sul calo delle domande di invalidità reso noto oggi dall’Inps e alle parole del Ministro del Welfare. “E’ possibile che ci siano falsi invalidi in giro - aggiunge - ma mettere tutti nello stesso calderone, sostenere che siano tutti imbroglioni e traffichini, è davvero crudele: serve più rispetto per le persone”.
Secondo la dirigente sindacale “si omette, inoltre, un piccolo particolare e cioè che sul calo delle domande ha inciso il meccanismo farraginoso introdotto dal governo per chiedere l’assegno invalidità, sicuramente non la ‘dissuasione morale’. Così come sulle sospensioni degli assegni di invalidità - prosegue - ci sono centinaia di ricorsi sui quali dovrà esprimersi la Magistratura. Il richiamo che spesso la politica fa sul garantismo e sulla presunzione d’innocenza dovrebbe valere anche per la disabilità”.
Ma soprattutto, aggiunge Daita, “rendiamoci conto di costa stiamo parlando e a chi ci rivolgiamo: parliamo cioè di un assegno di 267 euro mensili lordi, vincolati per altro ad un reddito che non deve superare i 5mila euro, o di un assegno di accompagnamento di circa 450 euro. Tanto pesa la ‘antropologia positiva’ del ministro Sacconi. Se il governo dell’amore e della vita volesse dare un serio segnale al mondo della invalidità, si accorga che il Fondo nazionale per l'occupazione dei disabili ha subito un taglio drastico che lo ha portato da 40 a 11 milioni di euro. Questa sì - conclude - che è una vergogna”
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