(ASI) Dopo i nuovi cedimenti registrati a Pompei, oggi l'opposizione si è scatenata contro il Ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi.
(ASI) Dopo i nuovi cedimenti registrati a Pompei, oggi l'opposizione si è scatenata contro il Ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi.
Il Senatore e membro del gruppo di collaborazione Senato-UNESCO del PD Andrea Marcucci ha così commentato i nuovi accadimenti:"“Pompei sta letteralmente cadendo a pezzi, i crolli sono ormai quotidiani. Per dignità e responsabilità politica il ministro Bondi deve rimettere il suo mandato. In questo modo può essere lui a provocare un salutare cambio di marcia sull’importanza degli investimenti nei beni culturali. Ai danni rilevanti dell’incuria, si aggiunge la beffa continua della figuraccia planetaria. Mi auguro che la visita degli ispettori dell’Unesco porti ad un piano straordinario di interventi; a Pompei c’è bisogno di archeologi ed ricercatori da tutto il mondo. Bondi non può essere il garante di questa operazione".
Anche l'Ex sindaco di Ercolano e Deputato PD, Luisa Bossa, si è espressa a riguardo affermando:"Non sono pietre senza valore; le pietre di Pompei hanno un’anima. La maniera – prosegue Bossa - con cui il ministro Bondi sta minimizzando quello che succede negli scavi è incredibile. Non si può dire che quei crolli sono eventi senza importanza. Va giù la storia, l’anima, l’identità della nostra cultura. Gramsci diceva che tutto ciò che riguarda gli uomini non può non riguardarci. Come può il ministro della Cultura restare indifferente rispetto allo sgretolamento di una delle aree archeologiche più importanti del mondo?Nel 79 dopo Cristo Pompei fu distrutta da un fenomeno naturale, una eruzione imprevedibile; i crolli di queste settimane, invece, sono annunciati e previsti. Se il Governo non è in grado – conclude la Deputata - chiediamo al mondo di aiutarci a mettere in sicurezza un’area archeologica che è patrimonio dell’umanità”.
Emilia De Biasi, deputata PD della commissione Cultura, ha invece afferamato:" “La raffica di crolli nell’area archeologica di Pompei impone che il governo venga al più presto in Parlamento a spiegare cosa sta succedendo e come intende intervenire prima che il disastro sia completo. Abbiamo l’impressione che i tentativi di minimizzare cercano solo di nascondere la gravità della situazione. Il rimpallo delle responsabilità è ormai inutile: siamo in piena emergenza e il governo ha il dovere di intervenire e lo deve fare perché è tutto il mondo che osserva quanto sta accadendo. Non pensi Bondi"-conclude la De Biasi-"di cavarsela con una fondazione di diritto privato. Come dimostrano gli enti lirici, il privato finanzia solo se lo fa prima lo Stato. Anche perché fra un po’ Pompei sarà un cumulo di sassi e l’unico intervento privato possibile sarà quello di portare via le macerie, e sarà difficile persino trovare una discarica”.
Intanto il Ministro dei Beni Culturali dalla sua, si difende puntando l'indice contro l'opposizione:"La spaventosa strumentalizzazione che anche oggi viene fatta sul caso Pompei da parte della sinistra e' nel dna di una opposizione senza principi, senza onesta' politica e intellettuale e senza rispetto per la verita' e le persone. Cio' che tuttavia mi sconforta di piu' della politica in Italia, piu' simile ormai ad una rappresentazione ipocrita quanto irresponsabile - aggiunge Bondi - e' dover constatare che anche persone come Della Vedova, fino a ieri l'altro legate a me da un rapporto di amicizia e di comune sentire, oggi esprima giudizi nei miei confronti cosi' drastici e sprezzanti"
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione